Una bella festa della Madonna

Manca ancora la Festa dell'Emigrante, ma già possiamo tirare le somme della Festa della Madonna di Termine. Bilanci sicuramente, ma anche qualche giudizio personale che come tale appunto non pretende che sia condiviso. Credo che quest'anno la Festa sia stata organizzata e realizzata davvero bene, soprattutto se si pensa che in contemporanea si svolgeva nella vicinissima Catanzaro la Notte Piccante. Tanti infatti i timori della vigilia che si sono verificati solo in parte. Come al solito grandioso lo spettacolo delle Luminere che però va migliorato nel senso della visibilità: ci sono alcune zone in cui vanno fatti i classici "buchi" perchè la vegetazione è ormai tanto alta da impedirne la visuale. Bella e simpatica la serata con la "Combriccola dell'allegria" a cui i più piccoli hanno partecipato con piacere. Le Litanie Lauretane mantengono sempre quell'aura mista di spettacolarità, tradizione e misticismo: realizzate e organizzate con grande passione e abnegazione, bisognerebbe promuoverle ancora di più perchè meritano di essere riconosciute per quello che rappresentano e significano per tutti i pentonesi. Spettacolare anche l'esibizione degli Amuriga che con le canzoni dei Nomadi hanno trovato una strada che li ha fatto apprezzare. Niente da dire nemmeno su Finardi: c'è a chi piace e a chi no, ma nessuno potrà mai negare che è un grande artista e a Pentone lo ha dimostrato. Il suo concerto è stato tanto apprezzato sia per la magnifica voce sia per la sua capacità di trasmettere emozioni con quella narrazione che ha reso partecipe i presenti. Domenica poi c'è stata l'esibizione del Gran Concerto bandistico "Città di Montauro" del maestro Codamo che ha proposto un buon repertorio che ha tenuto incollati i tanti appassionati. Menzione particolare alla banda "Città di Pentone" che oltre ad accompagnare le spettacolari Luminere e la processione sui colli e in paese, ha dimostrato comuque bravura e coraggio proponendo ai pentonesi, sabato mattina, arie del "Nabucco" e altri brani di una certa difficoltà esecutiva. L'unica pecca in effetti è stata la presenza non particolarmente numerosa di quest'anno. La Notte Piccante si è fatta sentire! Un bravo dunque a tutti i membri del Comitato il cui lavoro è stato costante e spesso faticoso, ma sono riusciti nonostante tutto a realizzare una bella festa che merita di essere ricordata. Un invito infine alle istituzioni: se non volete che gli accavallamenti di quest'anno si verifichino il prossimo fin da subito preoccupatevi di fare la voce grossa con Catanzaro. Non si aspetti insomma l'ultimo minuto come al solito!

Commenti

  1. di A.M.
    C'è poco da recriminare davvero su questa festa 2011; la settimana si è concretizzata con ogni aspettativa e i 4 giorni, da giovedì a domenica, si sono dimostrati belli e interessanti da ogni punto di vista anche da quello climatico.
    Ci sono momenti che vanno sicuramente impreziositi ma, sicuramente si sta lavorando anche in questo senso in quanto, il comitato ha un mandato triennale e si prodigherà affinché ci sia un riscontro favorevole.
    Una piccola precisazione, positiva, va fatta per la serata di domenica cioè con la Banda Musicale di Montauro una Banda tutta Calabrese; il giovanissimo M° Codamo sta costruendo una Banda degna della nomea delle più blasonate Pugliesi e il tempo gli darà ragione perchè, eseguire Ottorino Respighi in piazza non è cosa facile; in più proporre il Mefistofele con una precisione meticolosa dimostra la capacità di questo complesso Bandistico. Rispetto all'anno scorso sono mancati i famosi Mib del pistonino ma se ogni anno si dovesse trattare del canto del Flicornino allora, la musica si ridurrebbe a mera simpatia e non a quell'arte bella che gratifica l'animo.

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  2. Festa della madonna di termine
    Senza dubbio la festa in se per se sarà sempre la ns festa , definirla bella o non bella implica anche come da te affermato un concetto e giudizio personale che come tale appunto non pretende che sia condiviso.
    Condivisione o no , da parte tua è stato descritto giornalisticamente un evento , in web si trova un altro articolo di Rita Paonessa , altre notizie del concittadino enzo marino, e altri articoli che riportano pari pari le celebrazioni civili e religiose. Sono seguite le lamentele della sovrapposizione con la festa piccante e le solite chiacchiere di chiazza e pigna, sulla confrunta, sui cantanti, sulle bande……
    La festa con i suoi ritmi e consuetudini , io personalmente tempo fa, insieme ad altri Giovani di quei tempi, abbiamo dato un decisivo cambiamento di rotta , su tutti i fronti , che ancor oggi porta i suoi frutti, un cambiamento seguito dai comitati che si sono susseguiti e per chi non ne ha mai fatto parte poco comprende le problematiche di tale organizzazione.
    Ma ritorno al tuo articolo e a quello di tanti altri , che per come la vedo io non può essere visto e rilegato a notizia giornalistica privo di anima , sensazioni, spirito, e come dice qualcuno “e qui la festa ?”
    Giornalisticamente il cronista descrive l’evento distaccandosi dalle emozioni , non fa il tifo per una parte e ne denigra un’altra , ma descrive freddamente lo stato delle cose.
    Sono così i vs articoli “freddi “ molto probabilmente è il riflesso dell’evento stesso risultato molto freddo in questa ultima manifestazione ,ma visto da un’altra angolazione vi faccio notare alcuni piccoli particolari a voi sfuggiti, con il caldo che ha raggiunto i 30 gradi durante la festa non si è percepito la solitudine per le vie del paese, al santuario domenica le bancarelle erano dentro la chiesa , pochi pellegrini, le macchine transitavano normalmente fra le bancarelle, non si sente più la banda che gira per le vie del paese al mattino per richiamare a raduno la popolazione , e i martedì… dove tempi or sono i giovani si raccoglievano ed era momento di aggregazione e condivisione nonché di amori vicino e lontani, non vi sono più giochi al di là del torneo di calcio che attraggono ed uniscono i giovani, per le luminarie altro che buchi si pensa solo al beveraggio, le luminarie unico evento MONDIALE non si trova traccia neanche su Google e a pensare che da un evento che si potrebbe trarre beneficio( Finardi ne ha sottolineato a voce amplificata la Bellezza unica mai vista in 40 anni di carriera, e ha anche percepito lo spirito che lega l’evento delle Luminarie alla volontà di Essere Comunità) ma tutto ciò percepito dallo straniero rimane nota dolente fra di noi riducendola ad una scampagnata, l’assenza di familiari nelle case perché sono dovuti rientrare chi a lavoro , chi per motivi di studio, chi perché le vacanza e meglio farle a luglio ed agosto, chi per la crisi non è partito proprio ne dai continenti ne dai paesi limitrofi.
    E dunque dové la festa.
    Proposi tempo fa di spostarla all’ultima settimana di agosto ma nulla si mosse, anche se paesi vicini come fossato la loro festa è stata spostata in varie date fino a trovare quella più idonea affinché la Festa sia Veramente di tutti.
    Questo intendo per festa dove mio padre le vacanze le organizzava a cavallo della festa , dove la festa era momento di ravvicinamento con i padri e le madri, con i fratelli e cugini e nipoti , consolazione, gioia di vivere e gioia dell’anima, gioia di trovare parenti e amici, gioia di trovare la ragazza ed innamorarsi , gioia di vivere in un ambiente salutare e ricco dei beni più cari al mondo, ARIA, ACQUA, IL FUOCO DEL CAMINO, E LA TAVOLA bandita , DOVE I NONNI CON LE LORO STORIE E RICORDI RIEMPIVANO le giornate.
    Sono diventato strabico ? o rimbambito ? o sto facendo un brutto sogno !
    con affetto rosario rubino

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  3. "DICO QUELLO CHE PENSO"
    Lo svolgimento della festa di quest’anno è stato molto differente della monotonia e malcontento della precedente; però chi ha ricordi passati, pensa a quante persone invadevano il nostro paese, i nostri colli, per vedere le litanie le luminarie nonché partecipare all’arrivo della nostra madonnina in paese. Fin dai tempi più remoti, era un esplosione di emozioni spirituali e di compiacimento personale alla sola vista del carro trionfale (una volta invaso dai fiori) o anche dinnanzi al mosè suonato dalla nostra banda.
    Le cose non cambiano se non per l’affluenza e il minore interesse che le persone dedicano alla religione o al mantenimento di una tradizione popolare; le litanie ricche di madonne e bimbi che portavano la targa, si sono ridotte notevolmente tanto da sentir le persone dire “ma già la madonna è uscita!!”. A maggior conferma, i soli cerchi bianchi dipinti sull’asfalto. Per non parlare (senza esprimere una forma di razzismo ma confermare una tradizione del posto) della grande presenza di persone estranee al paese che partecipavano; è per una forma di svogliatezza della popolazione stessa, é per superbia dimostrazione di intelligenza e selezione di bellezza da parte delle organizzatrici, senza avere l’umiltà di accettare chiunque voglia partecipare a questa tradizione.
    Le luminarie, stanno perdendo anche loro, sia come organizzazione, sia come affluenza. ricordo che una volta, si andava sulle montagne prima della festa appunto per sfoltire le zone coperte dagli arbusti e creare la buca dove far cadere il pupattolo per poi spegnerlo. Adesso, gli arbusti si tagliano alla buona poco prima dell’accensione e i pupattoli invece di spegnerli se non per pochi volontari si lasciano accesi al proprio destino con il rischio di incendio. Il ritrovo, la voglia di stare insieme si stanno perdendo, basti vedere che quest’anno nella parte finale di “furru” da Bennardo per capirci non c’e stato nessun tipo di luminarie nemmeno il sabato.
    Vogliamo parlare dei servizi igenici? Assenti!! quelli presenti infatti senza descrivere salacità erano impresentabili; e le persone naturalmente si sono dirette (fortunatamente) ai bar presenti nel paese. Questa, mi dispiace confermarla ma non è ospitalità, cosi come non è ospitalità assumere ausiliari e vigili del pubblico traffico che attaccano e urlano alle persone ospiti, che non trovando sbarre arrivano all’inizio del paese pensando ad un parcheggio. Quando si poteva benissimo mettere un vigile o un pseudo aiutante della protezione civile all’inizio del paese dove c’è la scritta per essere precisi ed uno sulla via alternativa evitando cosi di restare bloccati nel traffico, dilettarsi in fantomatiche manovre, o essere sgridati da chi non conosce l’organizzazione del traffico.
    Non sono accuse ma pareri osservazione che altro non serviranno “SE SI VORRA!” per migliorare le feste venture…

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  4. A te anonimo dico invece di dare giudizii approssimativi,leggendo ciò che hai scritto penso che per le prossime feste, saresti un ottimo organizzatore visto che osservi le cose in maniera ippeccabile.Fatti coraggio promuovati organizzatore cosi quelli che si fanno il mazzo tutto l'anno possono godersi un meritato riposo. M.D.

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  5. di: Amerigo Marino
    Non voglio entrare nei meriti della critica ma voglio parlare della Festa della Madonna, della nostra Festa.
    Diventa difficile accettare certi cambiamenti ma è il corso della vita che lo impone; una volta era bello ora lo è di meno….. mi sembra più un luogo comune che altro. Ricordo da bambino che mio padre si lamentava di certi sapori che non trovava più; non erano i sapori che si erano perduti era cambiato il mondo e lui non accettava questo cambiamento così come molti pentonesi ,non sanno guardare al tempo puo’ solo scandire le ore allo stesso modo, non altro, ma seguite quello che sarà pubblicato sotto per esigenze di spazio

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  6. La festa della Madonna di Termine è cominciata secoli fa e non credo ci siano notizie sulla sua prima edizione. Si sa per certo che nei pressi del Santuario si svolgevano delle manifestazioni già nel 1700 e il Re autorizzo’ la prima Fiera nel 1750 in quel luogo divenuto famoso per una serie di eventi inspiegabili definiti miracoli. Quello che accadeva in quel di Termane è ancora tutto da scoprire. Un fatto importante è la geomorfologia di quei luoghi di cui ben poco si sa e che il devastante terremoto del 1783 ha totalmente modificato, stravolgendone gli usi e le consuetudini. Di certo, l’attuale conformazione geografica è tale e quale al dopo terremoto, ma come era disposto prima e come ci si arrivava a Termine è arduo presupporlo. Parlo della topografia in quanto, sto indagando sulla pratica di percorrere le colle con la Madonna sulle spalle. Mentre sappiamo che la Litania è stata ideata da don Mario Talarico e iniziata nel 1950, poco o niente si sa delle Luminere e del tragitto con la Madonna. Molto probabilmente tutto è iniziato tra la fine dell’800 e i primi del novecento perché il Prof. Capilupi, ultra novantenne, ricorda che la madonna veniva portata in un cesto e ricorda anche che la mamma lo porto’ per le colle negli anni 20, ma alla mia domanda sui racconti dei suoi cari risponde che non ricorda che la mamma gli abbia mai raccontato qualcosa in merito agli anni precedenti ne tanto meno i nonni gli hanno mai narrato di questo tragitto. Inoltre, come risulta dagli annali stradali, la statale 109bis che passa da Termine e arriva a Pentone fu realizzata più o meno nel 1880, consentendo ai pentonesi una migliore viabilità verso Termine. La famiglia De Laurenzi aveva il monopolio sulla Madonna e fu l’arciprete Salvatore Mazzuca (di stanza a Pentone dal 1895) a spodestarli assumendo lui la direttiva della Festa avendo celebrato, in precedenza, una grandiosa festa per il santo patrono Nicola. Fu lo stesso Mazzuca a creare il Carro Trionfale visto che la strada c’era e l’avvento dei mezzi motorizzati era in espansione e se c’erano le macchine doveva esserci anche la nafta che ha consentito di realizzare dei batuffoli imbevuti per farli ardere sui colli. Anche la cultura delle Bande Musicali e da far risalire alla fine dell’800 la nostra, è del 1888; con la Banda Musicale la festa assumeva una caratteristica più pomposa. Tutto cio’ che accade oggi è certamente retaggio ed evoluzione del vecchio secolo e se certe sfumature si sono perse, è solo perché tutto scorre come diceva Eraclito e niente puo’ restare immutato. La Festa di quest’anno non ha pecche su cui recriminare tranne se, non si vada a guardare il pelo nell’uovo. Il giovedì dei bambini non è stato certo un momento grandioso ma, tutti sappiamo che per fare spettacoli notevoli bisogna investire somme notevoli; anche la Litania scarseggia semplicemente perché, le donne di una volta non ci sono più, sono tutte bambine che negano la presenza scenica manca, per dirne una, la stazza e non è certo colpa di chi organizza; non hanno demeritato gli Amuriga che, gratuitamente, si sono riproposti insieme ai canti di don Mario eseguiti dal coro parrocchiale; non ha demeriti il concerto di Eugenio Finardi ridotto dall’assenza dei nottepiccantari, non ha demeritato la Banda di Montauro che annovera don Leo come membro del comitato d’onore e a cui si è dato fiducia anche per risparmiare; non si puo’ recriminare se le Luminere hanno avuto qualche tratto a singhiozzo, ci vuole lavoro e sudore sempre a titolo gratuito e chi non è preciso non puo’ essere messo alla gogna solo perché lo fa gratis; non ha demeritato il comitato festa perché ha svolto un lavoro eccellente e ne vedremo i risultati alla pubblicazione del bilancio consuntivo. Parliamo della Festa con senso di responsabilità e forse vedremo quei miglioramenti a passo con i tempi.

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  7. di Amerigo Marino

    Anche oggi ho raccolto testimonianze sulla nostra festa. Sembrerebbe che la tradizione dei colli sia stata introdotta dalla fam De Laurenzi, notizie da confermare naturalmente, o comunque continuata dai De Laurenzi e la Madonna rientrava da Termine in una grossa cesta scendendo da Termine vecchio e passando dalla "turra e Ntoni e Culu" per poi arrivare alla chiazza e sutta dove veniva vestita e rimaneva nella cappella di Santa Barbara poi nel 900 inoltrato, venne portata nella chiesa Basiliana e il merito fu di don Salvatore Mazzuca. in un primo memento tra i De Laurenzi ed il Mazzuca non correva buon sangue ma in seguito si stabilì un certo sodalizio. Nel settembre del 1895,Mazzuca, fu nominato economo dell’arciprete di Pentone don Gaetano De Laurenzi al quale successe, per designazione del vescovo di Catanzaro mons. Di Maria, nell’agosto del1908. Nonostante fosse successo e designato dal Vescovo, tra Mazzuca e la famiglia De Laurenzi non ci fu unione di intenti fino agli anni dell'avvento fascista. Tutto lascia presupporre che la festa vissuta in epoca contemporanea fosse nata, tale e quale com'è ora, negli anni 30 ma sarà il caso di raccogliere ulteriori testimonianze.

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