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Visualizzazione dei post da agosto 28, 2011

Antonio Tarantino rientra nella banda

La novità non era certo nell’aria, ma di questi tempi una bella notizia ci voleva proprio. Si tratta di un rientro eccellente che si sposa bene con il concetto di tradizione e passione e va a completare un percorso che non poteva rimanere a metà. Dopo infatti l’elezione di Michele Capicotto a presidente della Banda Musicale “Città di Pentone”, è arrivato l’altro importantissimo tassello: è rientrato il maestro Antonio Tarantino. Chi dalle nostre zone mastica un poco di note e pentagrammi certamente non rimarrà sorpreso per il ritorno al Complesso bandistico pentonese del professore Tarantino, di cui tutti conoscono e hanno imparato ad apprezzare la passione, l’attaccamento e la competenza. Molti lo ricordano come stimato docente della scuola secondaria di I grado, ma tutti da sempre lo associano alla tradizione musicale della banda e della scuola di musica che tanti “musicanti” ha sfornato. Se la banda è una tradizione di cui i pentonesi sono particolarmente orgogliosi, Antonio Tarant

Problema rifiuti

Se prima le immagini di strade invase dall'immondizia erano solo napoletane, da qualche tempo anche dalle nostre parti è facile trovare mucchi di spazzatura indecorosa. Li potevi trovare prima in particolare a Catanzaro e provincia, mentre da qualche giorno si possono vedere e trovare solo in provincia. Il sindaco della città capoluogo è infatti riuscito a patteggiare con il commissario starordinario per i rifiuti la via preferenziale per Catanzaro presso la discarica di Alli che prima asserviva anche la provincia. I 75 comuni invece della medesima provincia sono stati dirottati su altri siti con aggiunta di costi e problematiche varie che stanno portando al collasso molti centri. Bustoni strapieni piuttosto  che immnondizia libera che occupa intere zone non possono essere l'immagine di una Calabria che specialmente in questo periodo dell'anno dovrebbe far vedere solo le sue eccellenze. Per tanto tempo abbiamo parlato di depuratori e mare inquinato, mettiamoci adesso pure l

Diario di un precario qualunque (II)

31 agosto - Oggi ci sono le stesse novità di ieri: niente. Tutto tace e la cosa mi preoccupa oltre modo dato che il 1 settembre ci dovrebbe essere la presa di servizio. Di sicuro si sta procedendo ancora con le immissioni in ruolo che peraltro appaiono fuori ogni logica se si pensa che anche questi pochi fortunati non conoscono ancora la disponibilità di sedi! Immessi in ruolo senza una sede in cui prendere servizio se non quella scelta dagli stessi fino a sabato, poi scuola di destinazione fino a gennaio e poi infine scuola definitiva. Se per loro dunque è già un'odissea almeno si consoleranno con un incarico a tempo indeterminato: noi precari invece chissà! Di tempo determinato finora nemmeno l'ombra e quindi quest'anno ore ancora più dubbiose per noi docenti, ma anche per le tante scuole che dovranno aprire i battenti senza avere certezze. Notizia di ieri inoltre le tante proteste degli A.t.a. che vedono minacciati posti che fino all'anno scorso erano già pochi, ma a

Diario di un precario qualunque

30 agosto Stamane mi sono svegliato e subito catapultato su internet per verificare l'uscita di comunicati dal Csa. Niente! Pure oggi mi tocca attendere e sperare che qualcosa accada. Magari mi arriverà la telefonata per il ruolo? o semplicemente dovrò aspettare l'inizio dell'anno scolastico per una supplenza? Diventa sempre peggio e nonostante i numeri sbandierati c'è la tristezza di tanta gente che aspetta e spera e che vede svanire lentamente le ultime chance di chiamata. Mi tormentano i dubbi sulla scelta delle scuole, sui pensionamenti, su utilizzazioni e assegnazioni, su contingente vecchio e nuovo: ma siamo proprio sicuri che questa è vita? Attendere sempre senza mai poter dire prendo in mano la mia vita! Senza l'aspirazione di poter progettare, di poter pianificare... senza certezze e senza sicurezza! Poi magari mi chiameranno da qualche scuola e allora troverò qualche giorno di tranquillità, ma non di serenità. Solo chi infatti è stato precario capisce ben

La scuola è di tutti: considerazioni sparse

La scuola è di tutti. Di tutti sì ma non per questo uguale per tutti! Conoscete almeno due ragazzi, due professori, due collaboratori scolastici (chissà quando finirà questa spasmodica ricerca di neologismi per definire tutto ciò che ruota intorno alla scuola) che abbiano lo stesso modo di concepirla? Per qualcuno la scuola sarà noiosa, scontata, stressante; per altri sarà appassionante, interessante, coinvolgente e mai banale. Insomma c’è scuola e scuola o c’è un diverso modo d’interpretarla? Non sbaglierò dicendo che la scuola non è uguale per tutti a   causa di una costante e a volte necessaria localizzazione e individualizzazione che non ha eguali.   Parliamo sempre della stessa istituzione che da nord a sud, da est a ovest sembrerebbe impostata e organizzata allo stesso modo, ma anche allo sguardo dei tecnici appare così diversa da far sprecare riflessioni su riflessioni. Non mi riferisco proprio ai teorici dell’argomento ma ai diretti interessati, cioè a tutti coloro che ogni gio