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Visualizzazione dei post da novembre 6, 2011

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Da quando spaziokultura è nato molti pentonesi puntualmente hanno preso l'abitudine di andare a leggerne i contenuti. Ormai siamo a circa 100 letture al giorno che poi aumentano a dismisura quando naturalmente gli argomenti sono più succosi. In quasi undici mesi sono state circa 20000 le letture, una cifra che non è solo un numero, ma che racconta l'interesse per quanto sto facendo. Mi capita di ricevere molti complimenti, ma anche qualche critica che di certo non guasta perchè bisogna sempre mettersi in discussione. Di quanto mi arriva cerco sempre di prendere il buono, con la speranza di arricchire le mie riflessioni anche venendo incontro agli utenti. Non aspiro a far diventare le mie opinioni le opinioni di tutti, ma solo a proporre ulteriori discussioni magari aperte anche a confronti sereni e costruttivi. Non sono mancati, come già sapete, commenti che mi hanno fatto parecchio arrabbiare, così come i soliti anonimi che mi stuzzicano a dovere. Sempre e comunque ho scelto d

I salvatori della patria

In tutt'Italia si vivono delle difficoltà terribili: problemi finanziari, tragedie naturali e maltempo. L'isola felice invece continua ad essere il nostro paese dove ci si diverte a pettegolare e a fare del male. Naturalmente non è necessario generalizzare perchè chi si diverte alle spalle degli altri è un limitato gruppo di persone che ha scelto di agire nell'oscurità cercando di intaccare ogni tipo di equilibrio.  Pensano che sono sempre loro il gruppo da cui tutto parte e a cui tutto arriva. Si ritengono gli unici depositari dell'agire comune, del perbenismo politico e sociale, dei favori dei pentonesi. Il loro intento è minare e destabilizzare le varie contingenze per poi risultare sempre loro i salvatori della patria! Che bella tattica!  I salvatori della patria sono sempre silenziosi e in prima fila per vedere o capire chi è il loro avversario di turno, mentre il loro profeta è sempre diverso: oggi questo, domani quello, in futuro chissà. Il bello è che questi pro

Lettera di un pentonese dal fronte (agosto 1943)

Stamane ho ricevuto questo commento che ho pensato di pubblicare anche come post perchè racconta del contributo che noi pentonesi abbiamo dato alla nostra nazione. E' molto significativo e toccante. Mi piacerebbe sapere solo chi l'ha inviato. A proposito dei caduti in guerra, riporto un brano di una delle ultime lettere di un giovane pentonese che non torno' più dalla guerra. Era l'agosto del 1943,Antonio Perricelli, 22anni,carabiniere,si trovava nell'isola di Rodi, teatro come altre isole greche (la piu' nota Cefalonia), della crudele rappresaglia dell'esercito tedesco contro i soldati italiani, abbandonati al loro destino, dopo l'armistizio dell'8settembre 1943.      ..."sono felice di comunicarvi, che presto tornero', si parla ormai che la guerra e' finita.Stavolta il viaggio sara'breve, perche'tornero con l'aereoplano. Gia' immagino l'arrivo nel mio amato paese,vi vedo ad aspettarmi, vedo i colori della stagion