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Visualizzazione dei post da febbraio 27, 2011

Racconto: La nuova scuola (VI parte)

Il suono della campanella sancì la fine di quella giornata. Un fuggi fuggi generale salutò il nuovo supplente che l'indomani avrebbe iniziato alla prima ora, poi seconda, un buco alla terza e per chiudere le ultime due ore. La lontananza dalla scuola l'avrebbe costretto a partite molto presto, ma finalmente non gli dispiaceva percorrere tanti chilometri poichè aveva l'impressione di aver trovato un ambiente familiare e accogliente di quelli che  cercava da tempo. Non conosceva ancora i colleghi, ma quelli con cui aveva scambiato qualche battuta si erano messi a disposizione e anzi gli avevano suggerito qualche dritta soprattutto per alcuni ragazzi piuttosto vivaci con cui doveva avere un atteggiamento più controllato.

La poesia, l'amore, la vita - 3 poesie recitate in memoria di Alda Merini

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Ennesimo appuntamento con la poesia italiana d'autore. Quale miglior modo di celebrare i 150 anni della nostra nazione?

Non devi vivere per essere infelice

Se ieri si parlava di ciò per cui vale la pena vivere, ora è il momento di parlare di ciò per cui non si deve vivere.  In realtà abbiamo accennato già qualcosa, ma ribadire per esempio che non vale la pena vivere per i soldi mi sembra più che necessario. Non vale la pena vivere di ricordi quando basta semplicemente vivere meglio il proprio presente. Non vale la pena dannarsi per un'inimicizia e invece preoccuparsi degli amici, curarli e rafforzare i rapporti. Non vale la pena essere sordi di fronte all'altro che chiede aiuto e magari vivere invece della gratitudine e del sorriso di chi hai aiutato! Non si deve vivere nella convinzione di essere al di sopra di tutto ed estraneo ai pericoli perchè dietro l'angolo l'imprevisto attende chiunque passi. Non si deve trascurare la propria vita stabilendo una gradualità tra ciò che ci interessa di più o di meno. Non si deve vivere trascurando i propri affetti e anzi si devono coltivare perchè è ciò che ci riempie le giornate e l

Le cose per cui vale la pena vivere.

Da qualche giorno impazzano discussioni e confronti sul nuovo libro di Roberto Saviano che anche questa volta ha fatto centro. Non si tratta più di mafia e meridione, ma prendendo spunto dalla trasmissione televisiva realizzata con Fabio Fazio, Saviano ha fatto un elenco di quelle cose per cui vale la pena vivere.  Lo fa piacevolmente con un pizzico d'ironia che lo rende reale e vicino al lettore. Naturalmente la sua classificazione rispetta tanti criteri e le posizioni non sono definite e chiuse. Così per esempio al primo posto da buon campano inserisce la mozzarella di bufala! A Saviano riesce insomma bene ciò che noi dovremmo fare spesso: fermarci a riflettere su quelle che sono le nostre priorità. Siamo sicuri per esempio che vale la pena di vivere solo per guadagnare? Che c'è tempo solo per il lavoro? Che è necessario vivere di apparenza? Vale la pena vivere per stare sempre chiusi in casa e non apprezzare tutto ciò che abbiamo intorno? o ancora avere tanti nemici? Potremm

Racconto: La nuova scuola (V parte)

Attese sulla porta che l'insegnante dell'ora successiva arrivasse per il cambio e poi si diresse verso l'altra classe. Non appena entrò i ragazzi già sapevano tutto di lui: le notizie erano arrivate velocemente! L'informazione tra studenti passa per i bagni, per i corridoi... prima di aver finito di dire qualcosa tutti già sanno il resto. L'altra classe era più numerosa e comprendeva un ragazzo seguito da un'insegnate di sostegno.

ASSEMBLEA AVIS

 Nei giorni scorsi presso la sala consiliare del Comune di Pentone si è tenuta l’assemblea annuale dell’Avis comunale. Alla presenza di un delegato provinciale, il presidente Mario Mirielli ha fatto gli onori di casa ospitando i soci che vi hanno preso parte. La parola chiave del presidente è stata “gratitudine” usata più volte per ringraziare tutti colori, donatori e non, che nel corso dell’anno appena trascorso hanno dato il loro contributo volontario.

Racconto: La nuova scuola (IV parte)

L'aula era soleggiata e si trovava in fondo al corridoio che portava all'uscita. Il bidello dall'altra parte della struttura si preoccupava di suonare la campanella e di vigilare sugli alunni quando andavano al bagno. Era un tipo socievole, ma era del posto... Non che questo fosse un difetto insormontabile, ma ovunque se il bidello è del posto significa che vive la scuola e la struttura che la ospita come una proprietà privata da garantire a tutti i costi. Spesso si trova gente disponibile e attenta ai bisogni di alunni e docenti, ma in certe occasioni il bidello è un dirigente a tutti gli effetti che si sente investito di ogni autorità!

Dimissioni? Riflessioni sparse

DIMETTERSI E' IL MENO PEGGIO PER PENTONE: questo è l'incipit dell'invito che il gruppo di minoranza di Alternativa Democratica ha fatto agli amministratori di maggioranza e in particolar modo al sindaco Raffaele Mirenzi. Quattro fogli per dire che non si è mantenuta nessune delle promesse fatte durante la campagna elettorale e ad inizio legislatura. Le accuse sono quelle soprattutto di inoperosità che secondo la minoranza non ha permesso al paese di uscire dalla pessima situazione in cui si trova. Non c'è stata inoltre per Alternativa Democratica quella riappacificazione sociale tanta sbandierata. Dalle tante accuse vengono in parte scagionati alcuni assessori che almeno inizialmente avevano cercato di dare il loro contributo e che invece sono stati "inibiti" dal sindaco. Vengono poi sottolineati i gravi ritardi di cui è vittima il centro presilano che non possono essere più ignorati. Alternativa democratica parla di "paralisi amministrativa" e di qu

Racconto: La nuova scuola (III parte)

La classe era abbastanza ampia e dalle finestre si vedeva tutto il centro abitato. La scuola infatti si trovava alla sommità del paese e per raggiungerla si doveva percorrere un'irta stradina che sembrava portasse ad uno chalet! I ragazzi come videro il nuovo insegnante zittirono per quel timore che prende sempre quando non si capisce la situazione. E' proprio a quel punto che si deve rompere il ghiaccio, magari anche con una battuta... - Mica vi mangio ragazzi. Non mi piace la carne affumicata! - disse il supplente.