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Visualizzazione dei post da aprile 24, 2011

Addio a Michele Fava

Ennesima tragedia della strada che colpisce questa volta il centro presilano. Nella tarda serata di ieri infatti è deceduto Michele Fava di 40 anni che a bordo della sua Punto viaggiava all’altezza di Villapiana in direzione Trebisacce nord. Ancora da accertare le dinamiche dell’incidente causato dal violento impatto dell’auto del Fava con un automezzo dei Vigili del Fuoco all’interno di un ponte sul tratto di strada riferito. Da monitorare anche le condizioni dei Vigili del Fuoco presenti sull’automezzo che hanno riportato diverse ferite anche gravi. Secondo le ricostruzioni i primi soccorsi sono arrivati dalla jeep degli stessi Vigili che seguiva l’automezzo; mentre Michele Fava moriva sul colpo, i passeggeri della jeep soccorrevano i loro colleghi e chiamavano i soccorsi. Rimane l’amarezza di un’altra vita spezzata e la speranza che le altre persone coinvolte presto siano fuori pericolo. Di Michele Fava rimane il ricordo di un giovane sempre sorridente, gioioso e amico di tutti. La

Perchè

Quando ti alzi la mattina e guardi una nuova giornata, parli con i tuoi cari, devi solo dire grazie. A volte quello che diamo per scontato non è così. Questa vita è un anelito che ogni attimo può spegnersi. Dare più senso ad ogni secondo è l'atteggiamento che ci si dovrebbe aspettare quando ci troviamo di fronte a delle tragedie. Siamo così piccoli in quest'universo che forse non nè siamo tanto coscienti. Procediamo convinti che tutto è alla nostra portata ed invece scopriamo che basta un soffio per farci piangere addosso. Una tragedia così come ne capitano spesso dovrebbe insegnarci ad essere più sereni nell'affrontare le sciocchezze del quotidiano ed invece magari nutriamo odio, delusione, rabbia. Questi sono i sentimenti che andrebbero completamente banditi dalla nostra esistenza. e che invece fatichiamo a disconoscere. Poi capita qualcosa che ti sveglia da questo torpore: senti il pianto del dramma e lo senti così vicino a te che non riesci a sottrarti. Pensi che un'

Auguri w.w.w.

Il 30 Aprile 1993 il CERN annuncia che il World Wide Web sarà gratis per tutti. E' una data memorabile quella di ormai diciotto anni fa che liberalizzando il web diede avvio ad una vera e propria rivoluzione sociale, economica e culturale. Oggi che di questa libertà godiamo alla grande non riusciremmo a farne a meno nemmeno per un'ora. L'abitudine infatti a navigare nel web è diventata qualcosa che non rientra più nella straordinarietà, ma quasi quasi il web per noi è come il pane e l'acqua. Non sto esagerando, anche se le dovute proporzioni vanno sempre fatte. Non c'è giornata che non ci colleghiamo alla nostra posta elettronica per esempio o non visitiamo il sito del nostro paese: ci viene così normale che lo facciamo meccanicamente e senza pensare che solo qualche anno fa non avevamo questa comodità. E' inutile discutere sulla bontà o meno del web e anzi già in altre occasioni se ne è parlato, ma ciò che conta è il ruolo che man mano si è definito. Il web

Kate e William: due giovani innamorati

Oggi si sta celebrando il matrimonio del secolo tra Kate e William. Da più parti si ritiene che questa sia la via scelta dalla famiglia reale inglese per garantirsi la continuità dinastica. Per i reali d'Inghilterra  infatti non è mai stato facile adeguarsi alla modernità e la monarchia per tanto tempo è sembrata barcollante. L'idea di un matrimonio del principe ereditario con una borghese vuole essere dunque più di quel che è dato vedere: c'è in gioco la permanenza dei Windsor sul trono e addirittura la continuità della monarchia in Gran Bretagna. Si è investito molto in questi due giovani innamorati e border line, proprio perchè incarnano il sogno di milioni di giovani: belli, ricchi, conosciuti e decisi a stare insieme anche se fra qualche anno su di loro graveranno grandi responsabilità.  Pure la conservatrice per eccellenza, Elisabetta, ha dovuto piegarsi alle logiche dinastiche e benedire questo matrimonio che sembra un'ancora di salvezza per il trono. Da Giorgio

Scalzo e Iiritano

 La libreria Don Chisciotte di Catanzaro Lido ha ospitato la presentazione ufficiale per il Partito Democratico di Massimo Iiritano. “Presentare la mia candidatura tra i libri significa rappresentarmi e dare voce al mio impegno culturale”, così esordiva il filosofo, saggista e docente di Lettere che dopo molti tentennamenti ha deciso di affiancare Salvatore Scalzo nella corsa per le amministrative.

Intervista a Giovanni Verga

Oggi vorrei proporvi un'altra bella intervista che ha però qualcosa di strano. Forse qualcuno pure riderà di fronte alla proposta di questo blog, ma kultura per me significa anche creatività e intraprendenza. Il sogno di ogni giornalista è realizzare un'intervista ad un personaggio famoso, io ci sono riuscito... Per spaziokultura oggi abbiamo un personaggio speciale, uno degli autori più importanti della letteratura mondiale, Giovanni Verga. Grazie della disponibilità intanto, volevo farle alcune domande... Perfetto, sono a tua disposizione: era tanto tempo che avevo voglia di parlare e non potevo farlo! In realtà per lei hanno parlato le sue opere. Quando ho scritto alcune di esse, non avrei mai immaginato che potessero avere una tale risonanza. Pensavo di poter realizzare opere complete che rispecchiassero la mia concezione della vita e della storia, ma non capolavori come oggi sono considerate. Non sia modesto: tutti, quando scrivono pensano di aver fatto un bestseller. Cer

1 Maggio all'arte

 Si è tenuta presso la sala consiliare la conferenza stampa di presentazione di “1 maggio all’arte”, la manifestazione organizzata per la Festa del lavoro e che si terrà a San Pietro Magisano. In quest’occasione si è presentata anche una nuova associazione, “Alternativa Presila”, che ha curato l’organizzazione dell’evento.

Intervista a Emilio Grimaldi

Quando è nato spaziokultura andavo alla ricerca di qualcosa o qualcuno che mi ispirasse. Navigando in rete come spesso mi accade, mi sono accorto che c'erano migliaia di possibilità per esprimersi. Sono nato però con una penna in mano e senza di essa mi sento perduto. La mia passione è la scrittura e tutte le sue espressioni. In particolare sono affascinato dal mondo giornalistico che frequento ormai da quasi sette anni in cui ho imparato che prima di tutto viene il proprio essere. Non si deve dare troppo spazio alla notizia a discapito della propria persona. In questa mia ricerca ho utilizzato degli indicatori ben precisi e uno di questi è stato Emilio Grimaldi.  Quando l'ho conosciuto lui come me si affacciava al mondo giornalistico e caparbiamente cercava di ritagliarsi un posticino. Credo che le nostre storie siano molto simili e per questo decisi di fare un blog anch'io. Da allora il tempo è passato e anche spaziokultura è cresciuto, ma Emilio Grimaldi continuo a segui

Economizzare Pentone

Parlare di crisi oggi è tanto scontato quanto cercare una via d'uscita. L'Italia e il mondo da circa un triennio vivono una contigenza economica molto particolare che ha determinato delle perdite pazzesche e una notevole difficoltà a reinvestire. A pagarne le spese soprattutto i ceti sociali su cui grava la spesa pubblica che non riescono più ad arrivare a fine mese. Persino le aspettative di vita di molti si sono abbassate a riprova che un pò tutti si trovano immersi in questa situazione. Se poi rapportiamo il tutto ad un piccolo paese come il nostro allora le cose possono sicuramente peggiorare. In  tal senso non mi venite a dire che l'amministrazione non fa niente perchè certe iniziative spettano più al privato che non al pubblico. Certamente una buona amministrazione deve favorire le condizioni di sviluppo, ma poi tutto il resto spetta al privato che deve e può investire! Purtroppo siamo troppo abituati a pensare che l'erba del vicino è più verde, senza invece rifle

Il villaggio felice (II parte)

La gente faticava a capire... la gente faticava a riprendere in mano il proprio destino. Il pericolo della nube nera però era sempre dietro l'angolo e allora non ci si poteva permettere di lasciarsi andare e magari trascurare la propria vita in quel periodo di relativa luce. Il ricordo di quanto era successo faceva capolino ogni qualvolta ci si sentiva incapaci di agire. C'era in effetti la volontà di procedere. Un bel giorno un gruppo di uomini, decisi a cambiare il proprio villaggio senza pensare al passato, pensò di organizzare una bella riunione. Quel giorno la piazza era strapiena perchè in fondo tutti sapevano che si trattava della loro vita e dunque non si poteva delegare come era stato fatto in precedenza. C'erano da stabilire delle strategie comuni che conducessero quel villaggio verso una vitalità che tutti pretendevano fosse consuetudine. La gente voleva abituarsi a guardare al futuro partendo da un presente già di per sè prospettico.  In prima linea c'erano

Cogito ergo sum

Dire sempre ciò che si pensa è una delle conquiste più straordinarie che possiamo vantare e proprio per questo dobbiamo esservi fedeli. Spesso infatti ci capita di pensare una cosa e magari dirne un'altra o almeno non dire esattamente ciò che si ha in mente! Per ambiguità forse o semplicemente per evitare di essere pesanti e offensivi? Non lo so, è questo che mi piacerebbe chiedervi, cari spaziokultori che mi seguite con tanta attenzione. La domanda quindi è: è utile dire ciò che si pensa sempre? Per quanto mi riguarda non credo che si possa parlare tanto di utilità quanto di opportunità. Ci capita infatti di trovarci di fronte a delle persone che magari raccontano di tutto e di più, e abbiamo la voglia di intervenire e persino di confutare ogni loro parola, ma non lo facciamo spesso solo perchè pratichiamo la buona educazione e non abbiamo alcuna voglia di litigare.  Certe volte invece facciamo di tutto pur di dire la nostra e soprattutto di liberare il nostro pensiero anche a ris

25 aprile insieme

25 Aprile 2011: sono passati esattamente 66 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale ed oggi più che mai necessita ricordare quanto successe e i valori su cui si fondò la rinascita democratica del nostro paese. Serve appunto rinverdire la memoria collettiva del popolo italiano che non può accettare per esempio tutti gli attacchi strumentali che provengono da alcuni partiti e che hanno solo carattere distruttivo. Bene ha fatto il nostro Presidente della Repubblica che ancora una volta ha richiamato tutti gli italiani ai valori che ispirarono i padri della Patria nel Risorgimento prima e nella Resistenza poi.

Michele e Cecè: la Banda

Se qualcuno pensa che cerco sempre di raccontare le storie negative di Pentone si sbaglia perchè oggi voglio fare esattamente il contrario. Voglio parlare di una storia che personalmente mi fa tanto piacere come credo ai tanti pentonesi attaccati al nostro paese e alle sue tradizioni.  C'era una volta una Grande Banda Musicale che si faceva apprezzare ovunque andasse. Per molto tempo è stata tra i concerti bandistici migliori della nostra regione. Poi un inevitabile declino, ma sempre una tradizione da alimentare e trasmettere alle generazioni future. Tra i tanti che hanno cercato di fare ciò, una menzione particolare va a Vincenzo Capicotto alias "Cecè". Dire banda a Pentone per tanto tempo ha significato ricordare quest'uomo simpatico e appassionato di musica fin all'estremo. Per lui la Banda non era solo una tradizione, una passione, ma la vita stessa. Quando improvvisamente e silenziosamente Cecè ci lasciò sembrò che una parte della sua creatura se ne fosse an

Pasqua di Rinascita

Buona Pasqua a tutti, cari spaziokultori che mi seguite puntualmente e con una grande costanza. Sapere di avere un pubblico sempre più vasto e critico mi riempie d'orgoglio e mi stimola molto, così per me proporre delle riflessioni sta diventando un impegno. Oggi che è Pasqua per una volta vorrei evitare di fare riflessioni che potrebbero suscitare commenti critici o determinare contrapposizioni. Vorrei invece dire di una celebrazione che, da un punto di vista religioso, è la più importante. Stanotte si è celebrata la Madre di tutte le Sante Messe dell'anno liturgico con una simbologia che poi è di riferimento per la nostra fede. Fuoco, Parola, Acqua, etc., sono stati benedetti e saranno poi utilizzati per  tutto l'anno nella nostra parrocchia. Il buon Cristiano proprio da questa Festa dovrebbe trarre gli stimoli necessari per alimentare la sua fede e non confonderla con la più materiale religiosità. Pasqua significa Cristo Risorto e con lui ogni anno si stipula un patto di