Lettera aperta di Luigi Tarantino

Cari tutti, sono felice di vedere finalmente che questo problema emerge. Bambini d’emigranti Pentonese. I miei bambini ed io stesso possedendo la cittadinanze Pentonese, mi permetto di aggiungere una piccola parola a questo argomento. Ne intendo avere la legittimità
Solo quello che è lontano dalla sua terra, delle sue radici, della sua cultura alla possibilità di esprimere quale amarezza e quale dolore provocano ogni anno l'impossibilità di essere presente all'epoca della festa della Madonna e potere dividerla al braccio di sua madre, di suo padre, della sua sorella o del suo fratello. Punto di ritrovo e momento sacro dove ciascuno di noi può, al di là del problematico cultuale, sentire al più profondo di se, vedere perdurare questa tradizione
Bambino, i miei ricordi si mischiano a queste immagini indelebile che i miei genitori si sono  sentito siccome un dovere legittimo di farci conoscere. Hanno continuato a respirare, a parlare, a vivere mediante le loro radici che ci hanno comunicato. Questi valori, questo radicamento, noi anche, seguente generazione, abbiamo il piacere di inculcarlo ai nostri bambini
Allora, quanto tempo bisognerà ancora, riempire le nostre valigie di lacrime, lasciando questo paese senza rigirarsi e lasciare ai soli sedentari la gioia di potere dividere questa festa così meravigliosa inchiostrata nelle nostre memorie come un'immagine indelebile della nostra infanzia.  Ho io stesso potuto fare dividere la nostra cultura e l'amore del nostro villaggio, della nostra terra, delle nostre montagne, della nostra Calabria, a mia sposa, ai miei bambini,. Una parte di essi stesso è anche a Pentone. Bisogna rassegnarsi a questa frustrazione? No. Voglio che i miei bambini, i miei piccoli bambini si meravigliano di questo tradizionale pellegrinaggio. Voglio potere continuare ad ammirare queste luminari che sgorgano delle nostre montagne. Voglio anche vivere e dividere questi momenti.  Voglio essere con voi. Voglio essere a casa mia. Voglio errare nelle tue vie e sentire la tua atmosfera, sentire i tuoi rumori e rigenerarmi di te, il mio paese i giorni dove tutti i nostri problemi, le nostre preoccupazioni si cancellano:  il tempo della festa del Madonna.
Sono contento di vedere che si alzano infine delle voci che sollevano un problema che è durato troppo. Occorre che la modernità cozzi contro le tradizioni.  Se vogliamo che si crea questa communione e questo desiderio pio che possiamo riunirsi e rispettarci al di là di tutte la nostra differenza e le nostre diversità, approfittiamo di ciò che può riunirle: la festa del Madonna.Allora pensiamoci  e spingiamo i nostri responsabili a muovere la data di questa festa.

Pentone, paese che dovuto lasciare partire i vostri bambini.
Pentone, paese inondato delle lacrime di vostri madri
Pentone, paese che riempe questi treni e le sue barche dei tuoi bambino
Pentone, paese che risplende in tutto il mondo.
Pentone, riunisce i tuoi bambini ed i futuri generazioni
Pentone, rialza questa sfide come hanno saputo sollevarne nei loro tempi i tuoi emigranti che seminarono i tuoi semi e le tue radici.

Sperando che mi perdonerete la mia povertà in termini di scrittura italiana

Commenti

  1. Pentone, per 350 giorni all'anno, è abitato dai pentonesi e non da coloro che sono emigrati. La festa fa parte di questo paese ed è quindi appartiene a tutti coloro che ci abitano. Personalmente non mi tocca neanche di striscio l'idea di spostare la festa per un centinaio di persone che Pentone lo vivono solo 10-15 giorni all'anno. Quindi, come in Canada, organizzate una bella festa a Milano,Torino ecc... e potrete così riassaporare la festa che vi è rimasta nel cuore. Tanto si sa che a voi non manca la statua della Madonna, ne la messa di apertura della festa, ne quella di chiusura. A voi interessa il "divertimento" delle luminere ecc..
    LA FESTA NON SI SPOSTA.
    F.R

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  2. di Amerigo Marino

    Mi sento in obbligo di commentare anche perchè l'anonimo FR non va troppo per il sottile e magari da un'idea refrattaria e snobbante verso chi scrive. A Luigi Tarantino vorrei solo dire che a tutti noi ci state a cuore ma spostare la data non è semplice come appare e vale lo stesso principio per ambo le parti cioè, c'è chi vuole mantenere la data e c'è chi la vuole spostare; in entrambi i casi bisogna tenere conto delle forze in campo ma senza doversi scontrare. Se il cambiamento è necessario allora stiamo pur certi che avverrà ma, se dovesse essere solo la volontà di chi è emigrato allora sarà più difficile concretizzarlo. Comunque parlarne sarà certamente costruttivo purché non ci si scontri o non si attuano vendette trasversali come qualcuno già lascia intendere facendosi le vacanze altrove solo per dispetto. un abbraccio

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