La necessità di essere uomini di Rosario Rubino

Questo blog rimane aperto al contributo di tutti anche se lo stesso non è condiviso dall'autore. L'unica cosa che conta è la qualità dell'intervento. Per quanto riguarda i tempi di pubblicazione anche per spaziokultura sono quelli abituali per un blog. Un Grazie speciale in tal senso a Rosario Rubino la cui voglia di riflettere è straordinaria.

“ La necessità di essere uomini” è quello che si chiede alle forze politiche, di maggioranza e di opposizione ,  religiose e  laiche , a tutte le forze sociali del ns paese  nessuna esclusa dal professionista al disoccupato, dal primo cittadino all’ultimo  compreso ,  in uno spirito  di pace  dove lo stesso spirito  diventi  lotta e conquista.
Non basta  nella ns comunità una effimera testimonianza laica o religiosa , in momenti  cruciali  che vanno dalle estemporanee  manifestazioni civile  come le elezione  amministrative  a quelle religiose come ,   la festa  della Madonna  o gli eventi Natalizi e Pasquali.
Il compromesso  fra le due identità  laiche e religiose , dovrebbe essere  l’annuncio  Evangelico , teso  com’è a rasserenare, equilibrare, pacificare ,  ma  nella ns comunità  si trasforma  al di fuori  dalle mure della Chiesa  in una dichiarazione  di guerra , in quanto lo stesso Verbo  forte  della sua straordinaria  Forza , invece di  penetrare nelle coscienze   dell’uomo e nelle condizione umana  e trasformarsi  in conquista del bene  nel quale riposare , diventa incomprensibile , misterioso, enigmatico , e molto ma molto faticoso.
Non si percepisce fra la gente il senso di pace  ch’è tutt’uno con la Verità.
Una verità  che manca  , che non si sente, non si vede, una verità che dovrebbe  invece essere Operosa e Creatrice   di interesse e  Sottolineo  che tutto ciò  non  è un dato  esterno al quale si possa  comodamente  aderire, non ci possono essere parassiti della pace, perché questa è un perpetuo ansioso travaglio e si rifiuta a coloro che non hanno l’ardire di guardare , ascoltare e confrontarsi  in tutta liberta’ , in se stessi e negli altri, per trovare in una compiuta presenza nel mondo il senso pacificatore della fedeltà alla vita.
Entrare in una ottica  dove la pace  dovrebbe   essere  rinunzia alla rinunzia, accettazione dello scomodo (e non per un minuto, ma per sempre), adempimento dei delicati doveri della vivezza e della intelligenza.
Non possiamo parlare di pace, finché gli uomini restano così estranei, così freddi,  continuano ad operare l’indifferenza , vi consiglio di andarvi a leggere   cosa ne pensava Gramsci  al riguardo della  Indifferenza , così diversi l’uno accanto all’altro, mentre la vicinanza è un peso fastidioso dal quale ci si vorrebbe liberare o che si tenta vanamente di dissolvere con la tecnica artificiosa dell’arte dei contatti sociali.
Tale situazione  rimarrà finché non siano stati riconosciuti i diritti ed i doveri dell’intelligenza e questa, diventata eguale alle sue possibilità, non abbia fatto luce intorno, aprendo coraggiosamente orizzonti a tanta verità, quanta è necessaria per vivere. E siccome   la forma   sottointesa di tanti altri post  è tacitamente  ignorata , o come dice Francesco “ Sapere   ma non far sapere  “ mi rivolgo in modo diretto alle attuali  forze religiose e laiche del paese   ovvero al sig. sindaco  Raffaele Mirenzi , al ns Parroco Don Gaetano Rocca ,  alle forze di Opposizione e Maggioranza dei vari gruppi consiliari,  alle forze  sociali  delle varie aggregazioni della ns comunità  quali AVIS, PROLOCO, Grippo Mamre,    alle associazioni di S. Elia,  ai gruppi sportivi,  , alle  attività  commerciali  e produttive del  paese  ai disoccupati, e in particolar modo ai GIOVANI, al fine di  incontraci e trovare tutti insieme un punto comune per una crescita  e una  condivisione della Vita  in pace ,    in quanto  non c’è pace dove non c’è l’impegno e la gioia di vivere, dove  non ci sollecita la necessità di essere uomini né ci alletta il cammino difficile, per ritorni ed incertezze, di una rinnovata conquista, di una fede consolatrice, di una ineffabile speranza.
Per mancanza di intelligenza e di vivacità, malgrado il mio  desiderio, siamo così lontani dalla pace. Ed oggi, la nostra comunità  corre il  pericolo di perdere un’ultima occasione, di fare una definitiva rinuncia, se, resi accorti dell’estremo rischio, non facciamo sorgere in noi lo spirito della pace, il quale renda la vita coraggiosa, operosa, affaticata, ma non stanca, per una conquista infinita da compiere.



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