Festa degli emigranti 2011

La festa degli emigranti ha ritrovato se stessa: questo potrebbe essere il titolo perfetto che descrive la serata che ieri sera, a Pentone, è stata tributata ai tanti emigranti. Un plauso alla Pro Loco, ma soprattutto ad Amerigo Marino che ha curato l'organizzazione riuscendo soprattutto a coinvolgere attraverso la musica tanti pentonesi che vivono all'estero. Un bravo anche all'amministrazione comunale che ha supportato l'intera manifestazione dimostrandosi particolarmente sensibile, così come i tanti commercianti che hanno dato il loro contributo. Non è mai facile riuscire quando c'è di mezzo un'attesa legittima, ma quest'anno la festa dell'emigrante ha ritrovato lo smalto perso degli anni precedenti. Protagonisti assoluti della serata sono stati infatti gli emigranti che con tanto spirito e simpatia hanno gareggiato a suon di note. C'erano pentonesi rientrati dall'America, dall'Inghilterra e persino dall'Australia, molti dei quali sono figli di pentonesi, ma che hanno imparato ad amare questo paese nelle loro scorribande estive. A loro è andato il tributo di tutti quelli che erano presenti a riprova che il ponte ideale che esiste tra il paese d'origine e queste persone non si spezzerà mai. A rendere ancora più simpatica la serata due brevi perfomance. Nella prima si sono esibiti i membri dell'Associazione teatrale "Teatro sei" che hanno messo in scena una piccola parte del loro ultimo lavoro, "Facimu sta prova", che tanto successo sta avendo. Poi è toccato ad Amerigo Marino autore di un breve sketch in cui tra l'ilarità generale si sono esibiti, Aurelio Miriello, Fiore Caroleo, Eleonora Pugliese, Maria Fava, Maurizio Veraldi. Tanti gli applausi, le risate, gli apprezzamenti, nonchè qualche lacrimuccia catartica. Pentone aveva proprio bisogno di questa riconciliazione prima di tutto con i propri figli lontani e poi con tutti i presenti che sono stati particolarmente partecipi delle tante storie, delle tante vite, dei tanti pianti che ci sono dietro ogni valigia.

Commenti

  1. “DICO QUELLO CHE PENSO”
    Sono d’accordo dicendo che la festa degli emigranti ha avuto un grande successo. Finalmente organizzazione, spettacolo ed intrattenimento hanno costellato il pubblico numeroso presente in piazza. Felice di vedere le persone attente e partecipi anche solo cantando a bassa voce, memorando ricordi momenti vissuti insieme passati e presenti. Ottima, la partecipazione degli emigrati, numerosi quest’anno che sono riusciti a trovare un clima di accoglienza e complicità al pari di altri anni. Canzoni, ricordi, Amerigo se pur contestato giustamente nell’ultima manifestazione canora ha saputo dare il meglio di se senza prendere in considerazione le piccole gaf della premiazione; nulla di che!!! nessuno è perfetto ed errare è umano. Bello il karaoke, belli i premi e la partecipazione dei commercianti di Pentone pronti a dimostrare disponibilità e comunicazione. Complimenti anche al Signor. Sindaco presente e felice a quello che rappresenta un interesse e un obbligo per la comunità Pentonese; ed all’Ass. Rocca che finalmente abbandona i bar per essere sobrio in mezzo a noi devolvendo qualcosa per la comunità che non siano le promesse per la pulizia delle strade interpoderali attualmente invase da rovi, arbusti e sterpaglie secche.

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  2. di Amerigo Marino:
    Breve replica a quanto leggo dal sig. anonimo ma mi riservo di fare un commento più articolato perché è doveroso dare un senso a questa festa e non voglio parodiare Vasco.

    Non vedo l'attinenza tra la contestazione del festival di luglio con la festa dell'emigrante. Chi contesta in malo modo ha sempre torto e se il contestare è dispregiare ancora peggio.
    Vera invece la defezione della premiazione, stress e stanchezza hanno giocato sfavorevolmente non permettendomi di mantenere quella lucidità necessaria ma, un piccolo intoppo poteva starci. Non condivido invece la piccola ma pur pungente critica verso l'assessore Rocca, non mi pare sia elegante definirlo beone e credo che l'assessore meriti molta considerazione poi, quello che fa nei bar è più o meno quello che altri fanno col cervello. Non diamo adito a critiche che sfuggono al contesto ma cerchiamo di rivalutare una Festa che da quest'anno, potrebbe rilanciare una politica più attenta verso i nostri emigrati.

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  3. Di Amerigo Marino.

    Come premesso, voglio esprimere delle considerazioni sulla Festa dell'Emigrante, organizzata dalla Pro Loco con la collaborazione dell'amministrazione.
    Essendo io l'unico organizzatore dell'edizione 2011 nella qualità di direttore artistico della Pro Loco, voglio far emergere il messaggio intrinseco alla serata di arrivederci per i nostri emigrati.
    Per la prima volta, ho ideato il FestivalCorrida; il nome l'ho coniato personalmente e ne vantero' sempre la paternità qualora fosse adottato per altre occasioni, facendo concorrere solo gli emigrati; in altri termini: li ho resi protagonisti nel vero senso della parola.
    Tutto è ruotato in un circolo virtuoso lasciando poco spazio al caso e all'improvvisazione anche se il succo, è scaturito dalla mia abilità di gestire la cosa dalla mia postazione di regia.
    Non è facile organizzare il Lunedì in quanto, la settimana precedente non offre la disponibilità necessaria e questo giustifica tutte quelle edizioni precedenti che hanno lasciato molto a desiderare.
    Stabilito il principio competitivo e di protagonismo, era necessario trovare i premi; ecco allora il coinvolgimento dei commercianti pentonesi e di S.Elia. Sergio Oro, con molto entusiasmo, ne ha messo addirittura 2 a disposizione, e così, anche se con un solo premio, hanno fatto il Bar Time out, Maria Grazia Critelli, Santina e Beniamino, Michele Rex, Peppino e Bernardetta, Raffaele Caroleo, il Bar Pettinato Palma, Lina Lamanna, Amoroso Irene, Romina Fava, il Barbiere Michele Merante; mentre, il farmacista Luigi Gareri, Raffaele Mirenzi, Alessio Caroleo e Peppino Fava il macellaio hanno contribuito con 135,00 euro in contanti permettendo di assolvere ai costi del Servis di Domenico Riccelli e questo significa che la manifestazione è stata realizzata a costo zero. Anche la parrocchia ha fatto la sua parte e con il Comitato Festa si è prodigata alla sua riuscita.
    Durante la serata si sono alternati cantanti locali e non insieme a momenti teatrali e coreografici offerti dalle associazioni Carpe Diem, Isegoria e dal Teatro 6. Il teatro ha richiamato i temi dell’emigrazione in due versioni, quella più peculiare di Mario Sei e quella molto esilarante della Carpe Diem scritta di mio pugno. Personalmente ho messo a nudo il divario tra nord e sud e tra la cultura Americana e quella paesana inseriti proprio nel contesto emigrazione.
    Rendere protagonisti i nostri emigrati, ha un significato tutto nuovo e tutto da sviluppare in quanto, questi nostri conterranei rappresentano la fetta più consistente di turismo locale; fetta,questa, che dovrà essere maggiorata e meglio gestita al fine di creare quell’indotto necessario che potrà apportare giovamento alla nostra economia da troppo tempo impantanata.
    Non credo che una serata potrà esaudire gli obbiettivi ma di certo, rappresenta un passo verso tale logica perché tutto dipende dalla mentalità verso un ideale. Se l’ideale ci appartiene anche i frutti saranno nostri ma se non abbiamo manco la più pallida idea del turismo, non vedo come si potranno concretizzare certi meccanismi. I nostri emigrati sono turisti di fatto e non reperti archeologici come ancora qualcuno li fa apparire e organizzare più manifestazioni per loro, sarà sicuramente un percorso virtuoso per noi residenti.

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  4. Dico quello che penso”
    Amerigo complimenti per la serata degli emigranti davvero; ci tenevo ad esprimerti personalmente la mia partecipazione. Tengo anche a rispondere a quanto scritto e riferito alla manifestazione di luglio e all’Ass. Rocca. Bhe per quanto riguarda la manifestazione canora non ti sto accusando per carità bellissima voce e vanto per il nostro paese ma davo giustamente ragione a chi diceva che non dovevano premiare te se non come ospite d’onore in una manifestazione per cantanti dilettanti, quando tu sei un professionista. La frase dedicata all’Assessore Rocca non era di offesa o precisazione; si sa se lavori nel paese e per il paese la gente mormora osserva e giudica anche se non si dovrebbe. Ma lui come Assessore ha la responsabilità del paese e il malcontento cittadino non esprime certo gioiosità per quello che non è stato fatto dall’Assessore nonostante lui si proponesse su giornali e quotidiani come la persona che ha fatto molto quando non è vero. Non per dare ragione ad altri o schierarsi politicamente ma c’è da dire che la strada inerpoderale che collega Pentone alla “fiumara” è stata pulita da volontari dell’altra fazione quando a dir dell’articolo era di obbligo e dovere dell’amministrazione comunale rappresentata dall’Assessore. Ma nulla di che ognuno esprime la propria opinione a presto!!!!

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  5. di Amerigo Marino
    mi compiaccio per la replica del sig. anonimo, purtroppo non so come appellarti, gradendo il tono e l'onestà intellettuale. Se mi è concessa una piccola difesa, volevo dirti che al festival di luglio, ho partecipato come da regolamento non da primo della classe; non potevo immaginare che i concorrenti erano solo i nostri compaesani inoltre, volevo elevare la serata visto che era stata invitata una giuria esterna di esperti che poi non sono venuti. Per onestà, io stesso ho invitato via FB alcuni miei colleghi ma, non essendo disponibili sono stato l'unico tra i più bravi. Di sicuro la prossima volta saro' più accorto ma, quanto è accaduto non giustifica certe manifestazioni come risulta dal video in cui vengo definito buffone, scemo, venduto ecc ecc. Accetto la critica a patto che sia critica e non offesa. Anche per l'assessore mi associo all'idea che chi fa politica lo deve fare nel pieno della dignità verso i propri elettori ma chi fa politica, non sempre riesce a mantenere le promesse; e certi costumi, poi, aggravano le posizioni assunte pero', verso l'assessore Rocca non mi sento di infierire più di tanto perché, al di la di certi suoi modi, è una persona molto disponibile e simpatica, a mio modo di vedere e comunque , meno arrogante e presuntuosa di altre che fanno molte più parole di Sergio. Concludo col dirti, caro amico anonimo, che il tuo "dico quello che penso" è molto interessante peccato che mal si coniuga con l'anonimato un abbraccio

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