Racconto dell'estate (II parte)

Iniziare una storia è già difficile, figurarsi per chi una storia la deve recuperare per non perdersi per strada. Giorgio e Chiara sapevano che forse quei quindici giorni potevano aiutarli, ma il rischio era anche quello di allungare un'agonia che troppo li aveva fatto soffrire. Forse un giorno avrebbero riso pensando a questa vacanza, ma ora dovevano fare tutto il possibile: lo volevano entrambi.
L'indomani mattina, Giorgio si era svegliato di buon ora per andare a correre. Aveva lasciato sua moglie ancora addormentata. I tre chilometri che l'uomo percorse in realtà gli servirono, se ce ne fosse biosgno, per convincersi che quella storia non poteva finire in quel modo e che era stato saggio affidarsi ad un sano periodo di relax.
Per strada comprò delle rose e dei cornetti caldi.
Rientrato nella sua camera, Giorgio si avvicinò dolcemente alla sua amata e le diede i fiori. Chiara fu felice di quel gesto così semplice e così importante. Poi fecero colazione e scesero in spiaggia.
Il posto non era bellissimo e nemmeno curatissimo, ma il mare era splendido. Si vedevano perfettamente i fondali e nuotarci dava una magnifica sensazione di benessere. Il loro ombrello fu piantato proprio nelle vicinanze di una coppia di signore già avanti con l'età. All'inizio nessuna delle due coppie sembrava aver notata l'altra, ma al momento dei giochi organizzati dai bagnini si ritrovarono uniti per l'improvvisata caccia al tesoro.

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