Racconto dell'estate (I parte)

Erano passati ancora pochi minuti dal loro arrivo al Villaggio che già Giorgio avvertiva il bisogno di uscire per fumarsi una sigaretta e fare un poco di chiarezza.
- Vado sotto a fumare. Torno subito - disse a sua moglie che stava disfacendo i bagagli.
Aveva proprio bisogno di un breve stacco dopo tutto quello che era successo e non voleva tradirsi di fronte alla moglie.
Giorgio e Chiara si erano sposati tre anni prima dopo un lunghissimo fidanzamento, ma fin da subito si erano scontrati per il loro diverso modo di concepire la vita. Lui, più taciturno ed introverso; lei l'esatto contrario, anzi bisognosa di essere sempre al centro dell'attenzione. Forse anche per questo si sentiva trascurata e quando c'era stata l'occasione non aveva disdegnato di buttarsi tra le braccia di un suo collega di lavoro. Non l'aveva fatto a cuor leggero, ma Roberto le garantiva tutto quello che il marito non le sapeva dare. Giorgio aveva notato il cambiamento e si era tanto insospettito da cominciare a pedinarla. In breve aveva scoperto tutto. Si erano lasciati convinti che il loro matrimonio era finito con quel tradimento, ma quando si erano trovati di fronte all'avvocato per la separazione, l'amore che li aveva uniti li aveva convinto a riprovarci.
Questa vacanza non era altro che il tentativo di lasciarsi alle spalle quanto successo e ripartire. Chiara, forse mossa dal rimorso era molto più convinta, Giorgio invece voleva a tutti costi provarci, ma aveva molti dubbi. Chi lo ha fatto già una volta prima o poi lo rifarà - gli dicevano un po tutti, ma lui voleva crederci e nonostante gli capitasse di sentirsi soffocare dai pensieri cercava di essere disponibile.
- Dai che passerà- ad un certo punto intervenne tra i mille pensieri la moglie. Chiara sapeva i patemi interiori di suo marito e ogni volta cercava di rassicurarlo.
- Ho sbagliato, lo so. Ti amo però e voglio farmi perdonare.- gli disse convinta che quelle erano le parole giuste.
Giorgio senza dire nulla, la abbracciò e insieme rientrarono in camera.
I quindici giorni in cui sarebbero rimasti in Calabria avrebbero dato la risposta ai loro quesiti o almeno così speravano.

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