6 anni di Benedetto XVI

Esattamente sei anni fà saliva al Soglio Pontificio Benedetto XVI. Poco più di due settimane servirono ai cardinali riuniti nella Cappella Sistina per eleggere il cardinale decano del collegio, Ratzinger, successore di Giovanni Paolo II. Non fu una sorpresa: i rumors lo davano fin dalle prime ore il candidato più accreditato. Dalla sua parte pendevano infatti i tanti anni da fedelissimo di Woytila e la sua immagine di integerrimo difensore della Chiesa. Si sbagliarono coloro che allora pensarono ad un Papa conservatore all'eccesso: Benedetto XVI lo è stato abbastanza, ma non si è fatto limitare dalla sua immagine. Ha saputo infatti cogliere le necessità di un cristianesimo agonizzante, che in lui ha trovato delle spalle forti su cui poggiarsi per iniziare la graduale ripresa. Fiero oppositore del relativismo, della materialità, il Papa colto ha tracciato una strada ben definita per la Chiesa del nuovo millennio che deve partire dopo le tante polemiche e i tanti problemi che l'hanno vista vittima e protagonista.
 Benedetto XVI ha cercato di trasmettere l'idea che a peccare non è la Chiesa come Istituzione, ma semmai gli uomini che sono suoi strumenti deboli e peccaminosi. La Chiesa di Cristo ha trovato dunque in Raztinger un profondo conoscitore della teologia più classica, ma su di essa ha cercato di fissare le basi per una rigenerazione inevitabile nel XXI secolo. Non ha voluto creare un antagonismo illogico con Giovanni Paolo II, come non ha cercato di frapporsi tra lui e i suoi fedeli, ha cercato invece di essere il garante di una Chiesa che deve alimentarsi nel nuovo millennio di valori e verità indiscutibili.
Il suo pontiifcato forse un giorno non sarà ricordato al pari di quello del suo predecessore, ma sarà apprezzato per il contributo teologicamente funzionale al rafforzamento del cristianesimo proiettato verso una nuova epoca.

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