Racconto: La nuova scuola (VII parte)

Il ghiaccio si era rotto e Giuseppe con la sua battuta aveva fatto ridere anche il supplente. I ragazzi cominciarono a capire che quell'insegnante non era come gli altri, ma proprio perchè molto giovane avrebbe potuto essere un loro fratello maggiore!
Lo capirono anche quando disse loro il  contatto su facebook suscitando prima lo stupore perchè mai prima un docente si era rivelato così moderno, poi un'ulteriore risata per la solita battuta che partì dall'ultimo banco: - allora potremmo insultarvi anche via web? - sussurrò Giuseppe.
Quei ragazzi non credevano ai loro occhi e alle loro orecchie: finalmente un insegnante per come lo avevano sempre pensato. Rimaneva da verificare se la prima impressione era veritiera e reale, ma di certo il supplente aveva iniziato con il piede giusto, anzi c'era da frenare gli entusiasmi.
- Non credete che io non interroghi o che trascuri il mio dovere. Farò l'insegnante a tutti gli effetti cercando di conciliare strategie tradizionali e metodologie moderne - ribadì il giovane docente.
Al momento di assegnare i compiti per l'indomani già infatti qualcuno aveva cambiato idea. La storia la si doveva studiare, alcuni esercizi di grammatica e poi soprattutto un tema.
Niente di strano se non fosse che la scuola moderna tra le tante cose che trascura c'è anche la scrittura. I ragazzi imparano a scrivere alle elementari, ma poi difficilmente continuano su questa strada dal momento che si dà per scontato che costruire un testo è implicito alla grammatica. Non è così!
I ragazzi devono essere guidati nel processo di ideazione e stesura di un testo di qualsiasi natura: il supplente lo sapeva e quindi aveva assegnato il tema per capire quanto i suoi alunni avevano bisogno di essere guidati.

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