Alla scoperta delle convenzioni

E' stata firmata nei giorni scorsi la convenzione per la gestione del nuovo centro sociale di S.Elia tra l'amministrazione comunale e i presidenti di alcune associazioni locali. Si tratta in particolar modo dell'Asca S.Elia, dell'Isegoria, dell'Antelios e di Teatro 6.  La gestione dunque delle attività sarà compito di queste associazioni, la cui esperienza ormai datata è garanzia di impegno e costanza. Il centro sociale sarà in questo senso uno spazio dalle molteplici funzionalità e ognuna di queste organizzazioni si inserirà tenendo fede alle proprie pecularietà. Quest'atto rappresenta un modello di riferimento per la gestione degli spazi culturali e ricreativi di tutto il paese e quindi un plauso per la sua riuscita, adesso però viene il difficile. L'impegno è gravoso e di grande responsabilità sociale, ma i protagonisti dell'accordo sicuramente faranno il possibile per dimostrarsi all'altezza del loro passato e di un presente in continuo divenire. Ma come sempre una considerazione va fatta proprio perchè ogni cosa cattiva va criticata e osteggiata, ma da ogni cosa buona, come è questa, bisogna trarre spunti utili a tutta la comunità.
Se infatti a S.Elia c'è il centro sociale a Pentone sicuramente non mancano luoghi deputati alla cultura e alla ricreazione che spesso però, sembrano o forse sono, abbandonati a se stessi. Mi riferisco in particolar modo alla Biblioteca, la cui gestione avrebbe bisogno di nuova linfa. Per chi non lo sapesse la nostra biblioteca è fornitissima e anzi ci sono dei veri e propri tesori che meriterebbero vetrine migliori. E' da tempo che si discute senza soluzione di spostarne la collocazione in modo tale da garantirne una migliore fruizione. Servirebbe poi un'archiviazione multimediale dei testi perchè possano essere consultati anche on-line e la possibilità di aperture straordinarie. Mancano inoltre delle iniziative di promozione che non solo restituiscano centralità al nostro patrimonio librario, ma che avvicinino gli amanti della lettura e tutti quegli studenti forse ignari di quello che c'è. Per fare tutto questo bisognerebbe che in collaborazione con gli uffici preposti vengano coinvolte le associazioni, alcune delle quali già in passato si sono offerte per tale compito. Ci sarebbero poi da fare  alcune modifiche al regolamento per renderlo più moderno e flessibile e prevedere così la possibilità di convenzionarsi con le associazioni appunto. Dopo il centro sociale di S.Elia quindi perchè non ripetere quest'esperienza con la Biblioteca? Basterebbe coinvolgere le associazioni e magari interagire con loro per arrivare ad una soluzione comune affinchè questa ricchezza non sia solo patrimoniale, ma risulti visibile e soprattutto fruibile.

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