NUOVO NUMERO DEL BOLLETTINO DELLA MADONNA DI TERMINE

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PENTONE-  Dopo un anno di interruzione, l'ultimo numero risale a fine 2009, il Bollettino della Madonna di Termine sarà pubblicato a fine marzo. La decisione è stata presa nella riunione di Redazione dei giorni scorsi, in cui si sono fissati i tempi per la prossima uscita e le tematiche da sviluppare.
Il comitato di redazione ha deciso così di dare seguito a quanto era stato fatto fino a dicembre 2009 e rispondere  alle tante richieste pervenute soprattutto dai molti emigranti pentonesi che attraverso quest'opuscolo continuano a sentirsi legati al proprio paese d'origine. L'idea è quella di lavorare per l'imminente uscita e poi cercare di dare nuovo slancio attraverso l'inserimento di altri collaboratori. C'è bisogno insomma di nuova linfa così da rinverdire i fasti del passato e dare risposte concrete alla comunità pentonese del centro e d'oltre oceano. Il Bollettino della Madonna di Termine nacque nel 1950 ad opera di Mons. Virgilio Tarantino, allora arciprete di Pentone, come opuscolo ufficiale del Santuario di Termine. Proprio per gli immigrati ha sempre rappresentato una fonte di notizie e un anello di congiuntura con i parenti, con la propria terra, con la propria storia. Dopo qualche anno di interruzione sul finire degli anni '90, don Pantaleone Greco, intanto divenuto nuovo arciprete ne decise la ripresa. Il suo successore infine, don Gaetano Rocca ne ha promosso un'edizione nuova, graficamente cambiata, e soprattutto con l'inserimento di altre rubriche. Per l'uscita di fine marzo la tematica scelta è l'etica. Vi sarà dunque una prima parte che verterà su questo tema e nella seconda parte invece si manterrannno le abituali rubriche. L'obiettivo è di dare continuità al Bollettino con il format che più di tutti ha dato soddisfazione e che soprattutto permette di proporre un opuscolo che dia spazio  al locale e nello stesso tempo sia di ampio respiro.

                                                                                          da infooggi a cura di Vincenzo Marino

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