Il territorio al centro

I problemi del Pd catanzarese sono davvero tanti e rischiano di far passare in secondo piano quanto di buon finora fatto. Non c'è responsabilità di fronte a questo sfascio che si sbandiera ai quattro venti come se la colpa fosse di chi sa chi e non degli stessi dirigenti locali. Una cattiva immagine sicuramente che non aggiunge però niente di nuovo a quanto già visto in passato. Siamo sempre alle prese con una classe dirigente che da tempo esprime davvero poco. Non è però questo il momento di puntare troppo il dito, ma è tempo di fare sintesi perchè la scadenze sono alle porte. 
Saremo chiamati tutti a lavorare prima per Salvatore Scalzo e poi per le politiche di febbraio. Non ci dobbiamo dimenticare questi obiettivi che nella nostra agenda devono essere prioritari e dunque bando alle ciance e rimbocchiamoci le maniche per ottenere i risultati che ci competono.
 Salvatore Scalzo, in questa sua ennesima disfida, non può fare a meno del nostro convinto sostegno per un progetto che comunque rimane un modello che ci invidiano dappertutto. Ci saranno stati sbagli e scarsa lungimiranza in certe scelte, ma oggi il Pd Catanzarese deve serrare le fila e farsi portatore di quella ventata di novità e passione che serve. 
Certamente dovranno cambiare tante cose a cominciare dall'autoreferenzialtà, ma non dobbiamo disperdere il patrimonio che finora è stato il nostro vanto. All'interno del nostro partito deve prevalere una vocazione maggioritaria che miri a cambiare i temi del contendere con progetti da condividere: non perdiamo queste occasioni. Il territorio, quello che lavora e che produce, ma che spesso viene trascurato, non può prescindere da un impegno collettivo che sia il presupposto necessario per una vera grande svolta. Il territorio e le sue eccellenze, il territorio e le sue competenze, ma soprattutto, il territorio e le sue passioni devono diventare il vero centro propulsore delle dinamiche del nostro partito. 

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