L'Italia che fatica

Finalmente l'Ue ha riconosciuto la bontà delle iniziative del nostro governo per intervenire concretamente sulla crisi e sul pericolo di tracollo che l'economia mondiale sta avvertendo! Iniziative che vedranno in prima fila a sacrificarsi come sempre chi già ogni giorno fatica per mantenere quello che ha; libertà di licenziamento quindi, mobilità nella pubblica amministrazione, e tante altre belle parole. Peccato che come si diceva a pagare sono sempre gli stessi, mentre chi potrebbe dare una mano davvero all'economia italiana si crogiola come Paperone nel suo deposito. Peccato che alcune iniziative siano realizzabili solo nel 2026 e quindi il fardello resterà a chi ci sarà allora e non importa se oggi viviamo una situazione drammatica. Per la prima volta però la preoccupazione è stampata in volto al nostro premier che appare provato come non mai e in certe occasioni sembra proprio alle corde di fronte ai problemi con l'Europa e soprattutto a causa delle liti interne con la Lega e Tremonti. Se i mercati finanziari avessero dovuto tener conto della faccia tesa di Berlusca il loro segno sarebbe di sicuro fortemente negativo! Per il momento l'Ue ha ricevuto solo una lettera d'intenti e delle rassicurazioni, ma d'altra parte che ne sarebbe stato di una bocciatura del piano presentato dal governo italiano? Se nella riunione di ieri l'Europa avesse rigettato tale misure oggi racconteremmo un'altra storia, forse la peggiore dal 1957 in poi.  Il giudizio positivo più che dalla bontà delle iniziative, che comuque vanno giudicate nella loro concreta applicazione, va inteso come  un'opportunità per i paesi europei che cercano ogni appiglio pur di riprendere le sorti dell'econmia mondiale. Sarebbe davvero ora che si riconoscessero gli errori compiuti e si ripartisse in Europa e in Italia perchè siamo tutti a rischio. L'italia poi da qualche tempo viene considerata pericolosamente a crescita zero e quindi più di tutte ha bisogno di nuova linfa che arriverà solo da dove sempre è arrivata: dai milioni di italiani che ogni giorno si sacrificano sgobbando e stringendo la cinghia. Prendete esempio cari politici.

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