La Calabria dei visionari

Domani, dopo ben 27 anni di assenza, un Papa tornerà a fare visita alla Calabria. Un evento nell'evento che per una giornata vedrà la nostra regione al centro dell'attenzione almeno del mondo cattolico. L'ultimo a farvi visita era stato Giovanni Paolo II che aveva dato nuova linfa alle speranze di chi lo aveva accolto riconoscendogli, già allora, l'importante ruolo che ha avuto nella storia. Oggi che Calabria troverà Benedetto XVI? Certamente una Calabria non tanto diversa da come l'ha lasciata il suo predecessore! Solo il tempo è trascorso, purtroppo, mentre per il resto poco o niente. La Calabria del 2011 è una terra la cui percentuale di disoccupazione giovanile è del 27% e non accenna a diminuire; in cui in generale ci sono sempre più famiglie in difficoltà e addirittura sulla soglia della povertà; c'è una classe politica che dà, come sempre, il cattivo esempio nei fatti, ma parla tanto bene! C'è un concetto di speranza che fa a pugni con una realtà che ci fa essere piuttosto delusi che non incentivati a reagire; c'è ed è fortemente presente la 'ndrangheta che forse, questa si rispetto al 1984, è cambiata: si interessa infatti di cose ben più importanti con mezzi che sono i soliti famigeratamente conosciuti. Troverà insomma la solita Calabria fedele nei secoli a se stessa e a tutti quelli che come dei dominanti ci costringono ad essere dominati.
 Papa Benedetto però guardandosi intorno probabilmente incontrerà lo sguardo di qualcuno e quello non gli sembrerà tanto banalmente arrendevole! Ad aspettarlo e ad accoglierlo ci saranno anche i tanti calabresi che non si sentono immischiati in un quadro deludente che ci viene dipinto addosso a tutti i costi.
Si è vero c'è una Calabria arrendevole, collusa, clientelare, poco disposta al sacrificio, ma c'è una Calabria pulita che è stanca di stare a guardare.
E' la Calabria di chi ogni giorno cerca di operare per la collettività, di chi denuncia a tutti i costi il malaffare truffaldino che è così diffuso, di coloro che non si danno per vinti, ma hanno deciso di andare oltre.
Esiste una Calabria che non vuole sempre affossarsi, ma che vuole reagire e che vuole farsi conoscere e apprezzare; una terra in cui ci sono uomini e donne che valgono più di quanto si pensi e che non vogliono più farsi attendere sul fronte dell'agire concreto.
Questa è la Calabria che il nostro Papa vedrà negli occhi di qualcuno!
Probabilmente anche questo viaggio ha un significato intrinseco che ognuno dovrà cercare di decifrare, ma mai come adesso noi calabresi dovremmo dare un senso a questa presenza: caro Benedetto, noi ti accogliamo perchè tu ci dai speranza, ci offri testimonianza e  ci apri alla lungimiranza; noi siamo disposti a metterci in gioco, noi vogliamo essere dei "visionari", dei sognatori perchè vogliamo farcela! 

Commenti

  1. di A.M.
    Certo che la visita di un Papa, in terra Calabra, da sicuramente una una certa sensazione di prestigio, di orgoglio se vogliamo ma poi sorge spontaneo domandarsi: ma che viene a fare il Pontefice Romano in Calabria?
    La domanda va al di la delle banali apparenze date dai suoi discorsi contro la logiche mafiose, dipingendo la Calabria "terra sismica non solo geologicamente ma anche nella sua espressione sociale". Dare un forte segnale verso la politica che deve essere fatta con quei criteri e valori oramai persi; manifestare solidarietà ai disoccupati ecc... ecc... queste le osservazioni di Ratzinger e la domanda, dicevo, va al di la davvero perché le risposte sono state tale e quale a quella di altri mille oratori, forse meno prestigiosi ma sempre di "oratio de hominis dignitate" si tratta come avrebbe detto Pico della Mirandola. Ora se il Papa ci onora oltre misura e ci da coraggio con ogni forza e ci sotiene nel momento della difficoltà soprattutto per quella giovanile e occupazionale e ci costa 2000,000,00 di euro non vi da un senso di contraddizione? A me personalmente si soprattutto quando vedo le cifre da capogiro necessarie per la sua venuta.
    300,000,00 euro per l'impianto di amplificazione,200,000,00 per il palco, 150,000,00 per le luci, 50,000,00 per i fiori, solo per citarne alcune, sono una somma esorbitante; d'accordo che sono soldi intascati da operatori calabresi almeno così vorrei sperare, ma come si puo' parlare contro l'indigenza se chi parla spende quello che darebbe da sfamare a tante famiglie bisognose. sarebbe stato sufficiente dirlo in televisione visto che la stragrande maggioranza dei calabresi questo evento l'ha visto in TV.
    Voglio ricordare don Giacomo Panizza visto che è stato anche a Pentone, con una sua bella massima: " Svoltare è rompere l'immaginario, è buttarsi insieme " Caro Ratzinger a me pare che tu ti butti da solo insieme a tutta quella classe di lecchini che pensano di saper governare sta terra facendosi fotografare con te solo per poter dire "io c'ero". La domanda resta ancora inevasa e la voglio ripetere: cosa è venuto a fare il Papa in Calabria? e per non dimenticare vorrei ripetere la stessa domanda per altri eventi passati: cosa venne a fare Pertini a Catanzaro? Cosa venne a fare Wojtyla nelle nostre provincie? ve lo dico io con un po di presunzione: "tanta bella pubblicità a quella Calabria fallimentare che da sempre pensa di volere e sapere governare" e fa pure la rima. Sono consapevole anche del fatto che certe logiche le sa solo chi è intrufolato in certe meccaniche, da noi diremmo che "i guai da pignata è po sapire sulu a cucchjiara chi cce rota" e quindi non posso esprimere di certo una verità pero', da una prima analisi oculare, mi è difficile vedere "il proposito costruttivo" spero tanto di sbagliare

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