«Non c’è più niente da fare» di Rosario Rubino


Si sente dire troppo spesso  nelle vie e nelle case della ns. comunità , “ pensa ai fatti tuoi che campi cento anni “ vecchio proverbio  ma  che secondo il mio parere , è certamente  vero,  se attuato porta  allo scopo  , ma  certamente  conduce ad una vita  piena di solitudine , individualismo, nichilismo, e  una volta fatti i propri interessi  in queste condizioni  cosa ci vedete di tanto interessante ? quale gioia ha riempito i vs cuori ? le vs coscienze ?  vorrei tanto che  qualcuno me lo spiegasse.
E invece no.
Qualcosa si può e si deve fare. In particolare la mia  proposta è semplice: non basta fare rete, non basta avere migliaia di amici su Facebook per sentirsi a posto, non basta fare lobby per i propri fini confessabili o meno, non basta nemmeno mettere assieme la società civile con coordinamenti spesso faticosi e farraginosi.
Bisogna essere rete prima ancora di fare rete.
Cioè avere la coscienza che essere il nodo di una rete vuol dire diventare anche responsabile dei fili che giungono a quel nodo e che lo compongono. Cioè partecipare con il proprio piccolo contributo al bene comune, al sostegno di tutta la società: una rete che insiste solo su alcuni nodi, infatti, rischia di cedere, mentre una che s’irrigidisce su una parte di essa rischia di sfilacciarsi.
Se tutti i nodi sono responsabili, la rete invece tiene.
Di tutto ciò ci  dovremo interrogare  confrontarci  e certamente  non nel domani  del MAI  e  quando  si giunge  in emergenza , perché  poi  è troppo tardi.
Molto probabilmente  tale situazione  è vista solo  da alcuni   ma sicuramente  la prospettiva dal nostro angolo è diversa da tante altre  e forse  anche sbagliata , ma  se non confrontata  con l’altra parte che vede tutto fiori e rose  , il nostro rimarrà solo un grido di allarme con la speranza  che le  la mia visione  rimarrà solo un brutto sogno.
Vi passo il sale ,il lievito e un  chicco di grano.

Commenti

  1. Caro Rosario
    la cosa migliore da fare è unire i vari nodi, scegliendo i migliori, per realizzare una rete che oltre ad essere forte riesca a coprire più campi e settori in modo da non lasciare punti deboli e parti scoperte.
    facile a dirsi ma difficile a farsi si potrebbe pensare, io penso di no!
    perchè persone di buon senso e con molte capacità nella nostra comunità ve ne sono molte, e con il dialogo e un confronto costruttivo si può raggiungere un traguardo e dar vita a un progetto comune che veda e vada oltre gli steccati e le barriere che molti creano ad arte.
    "Divide et impera" Fu la logica perseguita dal senato romano: il modo migliore per evitare che popoli sottomessi si coalizzassero e si ribellassero all'invasore era far sì che rivaleggiassero tra di loro concedendo a chi un privilegio e a chi un altro. La paura di perdere questi previlegi li spingeva a combattere l'un contro l'altro e non contro l'oppressore comune....

    quando è pronto il pane io porto a suppressata!!

    F.A.

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