Possiamo e dobbiamo sognare

Ieri sera una bella passeggiata con tanto di pensierino finale... Possibile che gli argomenti nonché i contenuti stanno sempre più scemando?
Un tempo era molto più semplice intrattenersi in piazza parlando di questo o di quello, ma comunque si trattava di discussioni di livello e che avevano una certa funzionalità: oggi siamo di fronte al pettegolezzo più esasperato. Ovunque e con chiunque si pettegola. 
Pettegolare e non gossippare come oggi si usa dire: dove sta la differenza direte voi... beh nel livello: pettegolare è di bassa levatura, gossippare significa occuparsi di notizie che riguardano cose più importanti.
Non credo sia una differenziazione forzata quella appena fatta, ma so pure che non tutti la coglieranno. 
Il nostro piccolo centro infatti vive una condizione di malato cronico, dove davvero bisognerebbe inventarsi chissà che per uscire dal pantano sociale ed economico in cui ci ritroviamo spesso nostro malgrado. 
Lasciamo stare per un momento l'approccio politico, anche se pure questo andrebbe rimesso in discussione, ma negli ultimi anni c'è davvero da preoccuparsi se come è noto è aumentata la disoccupazione senza soluzioni e senza sostegno per chi ne è vittima;  è aumentato lo scontro sociale e ognuno, forse anche a ragione, pensa al proprio orticello calpestando quello del vicino; latita qualsiasi forma di economia che sia essa tradizionale o innovativa; sono sempre di più i nostri giovani che cominciano ad emigrare alla ricerca di serenità occupazionale ed economica appunto; persino il nostro livello culturale, che non si misura più con il livello scolastico, ma con la capacità di utilizzare delle competenze e renderle spendibili per la comunità è latente o comunque scarseggia. Insomma non si tratta di individuare dei colpevoli, come non si tratta di puntare il dito per forza contro eventi e situazioni, ma a questo punto davvero bisogna fare un esame di coscienza collettivo e ripensare al nostro essere comunità. 
Come?
 In effetti ognuno potrebbe avere delle idee che non sono a tutti i costi delle soluzioni se prima non c'è il necessario dialogo e confronto. Penso per esempio a realizzare qualcosa che sia condiviso da tutti e che finalmente dia slancio alla nostra comunità sotto tutti i punti di vista. Ci vuole una sfida nella quale tutti ci dovremo sentire impegnati e responsabili: solo così si farà largo la necessari lungimiranza per guardare al prossimo futuro con ritrovato entusiasmo. Un buon punto di partenza sarebbe aprire delle discussioni che però siano piuttosto concrete e non aleatorie come spesso accade: il sesso degli angeli non serve più conoscerlo! Pensare quindi ad un progetto operativo fin da subito che veda coinvolte le forze migliori del nostro paese, nel tentativo di creare occupazione, innovazione e identità. Tutti siamo chiamati in causa, ognuno con il suo ruolo, ma non aspettiamo che siano altri a prendere l'iniziativa. Proponiamoci e soprattutto proponiamo le nostre idee.

Commenti

Post popolari in questo blog

Intervista a Giovanni Verga

“San Vitaliano Disvelato” di Cesare Mulè

Pentone è ben altro