Spending review

La nomina del Commissario Enrico Bondi per la verifica della Spending Review va certamente accolta come il tentativo di questo governo di rivedere in tempi brevi la spesa corrente che rappresenta il vero guaio del nostro paese. Non ci sono dubbi perciò che l'iniziativa è importante e l'alto profilo del commissario garantisce uniformità di giudizio e risultati reali fin da subito. Ci sono tuttavia dei dubbi legittimi, credo, su ciò che concerne i poteri assegnati al neo commissario e anche sui tempi. Bondi infatti avrà poteri straordinari, ma non potrà assolutamente intervenire su Corte Costituzionale, Parlamento e Quirinale!
Proprio questa limitazione lascia molto perplessi se è vero, come tutti sappiamo, che se si deve controllare la spesa lo si deve fare prima di tutto partendo dalla politica o comunque dai centri di potere!
Non sarebbe stato il caso invece almeno di favorire i controlli su un Parlamento dove gli sprechi sono leggendari?
L'altro dubbio riguarda invece i tempi: perchè un commissario per la verifica della spesa oggi e non fin dall'insediamento di questo governo?
In effetti tutti in Italia sappiamo che il vero problema sono le spese insostenibili che facciamo e allora perchè non agire subito? 
Rimane tuttavia la grande fiducia nel lavoro del Prof. Monti che sta riportando l'Italia tra i Paesi che contano. I dubbi rimangono e anzi ci si aspetta delle risposte. Intanto però per giudicare Bondi basterà attendere 15 giorni quando sarà pronto il cronoprogramma in cui sarà possibile evincere il piano degli interventi per il risparmio della spesa. Speriamo solo che eventuali iniziative di controllo siano eque e che tocchino quei ceti sociali che di solito sfuggono sempre.

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