Il Pd che verrà


Siamo ormai giunti alla stagione dei Congressi e il Pd regionale avrà l'occasione per rilanciarsi dopo un percorso lungo e complicato. La doppia gestione commissariale sembra arrivata alla fine ed ora tocca a noi della base disegnare il Pd che verrà. Credo infatti che debba cambiare proprio l'approccio a queste scadenze: i congressi vanno preparati per bene facendo leva sulle idee e sui progetti. Non più dunque i soliti personalismi che hanno creato poi sempre degli scompensi, ma unitarietà d'intenti verso un partito popolare e partecipativo. Questa è l'occasione giusta per dimostrare che anche in Calabria siamo pronti a disfarci di ciò che ci ha sempre frenato, a favore di un progetto politico che sia prima di tutto reale e concreto. Non ci servono infatti le grandi idealità che qualcuno ancora fa troneggiare sui giornali e nelle grandi adunate, ma idee di cambiamento, di responsabilità e di legalità.
Il Partito deve tornare alla base laddove si macinano ancora chilometri semplicemente per affiggere un manifesto o dove ancora si fanno gli incontri alla meno peggio pur di farli. Quella base che troppo spesso viene considerata solo bacino di voti, deve invece diventare luogo privilegiato di discussione e perchè no anche di decisioni.
Il Pd Calabria merita di essere un partito di riferimento e lo può essere cambiando e mettendosi in gioco a tutti i livelli. Vogliamo un partito aperto al territorio senza figli e figliastri, in cui tutti siano chiamati a dare il proprio contributo e in cui tutti sentano la responsabilità di un partito che vuole cimentarsi con la guida del Paese. 
Per realizzare ciò bisogna stabilire e rispettare senza alcuna deroga delle regole chiare e precise che siano per tutti garanzia di trasparenza e lungimiranza.
Noi del Partito Democratico di Pentone crediamo che alcune regole siano imprenscindibili:
1- Gestione trasparente dei tesseramenti che devono avvenire seguendo delle indicazioni temporali precise;
2- Non cumulablità delle varie cariche ne a livello di gestione del partito, nè a livello istituzionale;
3- Creazioni di Commissioni di controllo che siano attente alla gestione degli organi territorialmente distribuiti;
4- Nascita di consulte tematiche rappresentative dei vari circoli;
5- Rappresentanza all'interno della Segreteria regionale e provinciale delle esigenze dei territori attraverso degli incontri periodici a scadenza prestabilita;
6- Incontri dei vari rappresentanti istituzionali con i membri del partito almeno  tre volte all'anno così da verificarne insieme i percorsi già compiuti e tracciarne sempre di nuovi;
7- Primarie che siano un appuntamento inderogabile ogni qualvolta ci sia una qualsiasi scadenza elettorale da quelle interne al partito a quelle istituzionali;
8- Limite temporale per tutti i mandati elettorali così da garantire il ricambio di persone e di idee;
9- Distribuzione delle risorse in funzione dell'operatività e delle possibilità;
10- Creazione di un Comitato di saggi di cui facciano parte tutte quelle risorse umane che il partito considererà utili da affiancare ai nuovi quadri dirigenti; 
Insomma la nostra idea di Partito è varia, ma concreta. Non vogliamo un Pd  privo di identità e rappresentanza, ma un luogo di ragione e coscienza dove tutti siano utili e nessuno indispensabile.
Questo per noi è il Pd che verrà.

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