Kairos pentonese

Oggi vorrei riproporre una riflessione che feci circa 4 anni addietro e che mi è sembrata tanto attuale. La intitolai così come sto facendo ora per continuare a riproporvi il termine Kairos... il tempo speso bene...

Da quando ho creato questo blog ho sempre sognato di aprire con un post straordinario per interesse e coinvolgimento, ma finora non ci sono mai riuscito. Ho sempre cercato di stare sulla notizia, di essere obiettivo, di dare voce a tutti, ma non sono riuscito a realizzare il mio sogno. Sarebbe troppo lungo disquisire sui probabili perchè di quest'insuccesso, ma per il momento mi basta credere che prima o poi arriverà questo famigerato post. Intanto vorrei riproporre una riflessione che mi è stata inviata e che mi ha fatto tanto pensare. L'argomento che mi si proponeva è come operare in un contesto per certi versi poco stimolato come l'attuale Pentone. La proposta è di quelle serie e realmente innovativa anche se di facile realizzazione. Si parte infatti dalla considerazione che non dobbiamo pensare a cosa fa Pentone per noi, ma cosa possiamo fare noi per il nostro paese. Non è strano quello che dico, ma semplicemente dobbiamo entrare nell'ottica che per vedere un Paese ad alto livello, cosa che capita raramente ormai, tutti dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo in tal senso aspettarci sempre che altri operino e poi noi raccogliamo il possibile, ma dobbiamo essere protagonisti prima di tutto di una partecipazione collettiva che impegni e che dia fiducia. Non serve più dire "non c'è niente", perchè se non c'è niente un poco di responsabilità è anche nostra che spesso rimaniamo passivi. Il contributo di chi ama questo paese è indispensabile per cambiare rotta e per contribuire in modo lungimirante alla crescita e allo sviluppo. Se continuiamo a crogiolarci nella convinzione che è colpa di quello piuttosto che di quell'altro arriveremo al punto di non ritorno. Siamo ancora in tempo: questa la mia consolazione. Per questo non perdiamo altro tempo prezioso, quel kairos, che dovrebbe caratterizzare la nostra esistenza.

Commenti

  1. NON POSSIAMO PRETENDERE CHE LE COSE CAMBINO,
    SE CONTINUIAMO A FARE LE STESSE COSE. (A. EINSTEIN)
    Una bella passeggiata a tre ha fatto scaturire il KAIROS PENTONESE .
    E io personalmente sottolineo e propongo il dialogo e’ futuro
    Vincenzo ne ha tratto il bello e l’occasione e io aggiungo nel contesto di vita e di prospettive nel futuro che la società Pentonese si è ormai rassegnata e persiste nel NON voler cambiare proprio nulla , ritengo che vi sia una limitata presenza di alcuni soggetti che a tale situazione di fatto proprio non ci stanno.
    Rivolgendomi a coloro che si sentono in una situazione dove il loro pensiero , le loro idee, la prospettiva di vita rivolta non all’OZIO ma alla creatività, alla gioia della vita, al passo con I tempi , e fare del KAIROS un momento giusto ed opportuno , nonché persone che hanno intenzione di gestire bene le circostanze che incontrano giorno per giorno, di possedere un giudizio accurato nelle occasioni d'incontro, anche quando si hanno linee di condotte divergenti in cui manca la linea di condotta opportuna".
    Nel blog le poche persone che intervengono , anche stanche di proporsi in numerose tematiche nella speranza di un confronto, ritengo che si sia giunti ormai oltre il muro di protezione del baratro .
    Questo inizio anno si contraddistingue nella ns comunità per chi non vuol vedere LA FINE DI UN PAESE dove La pizzeria , il fotografo, l’artigiano, il commerciante, l’orefice e il professionista tutti indistintamente di BOTTO CHIUDONO. Gli studenti rinunciano al proseguo degli studi, gli stessi si chiudono nelle mura delle proprie abitazioni rinunciatari loro stessi di un futuro di lavoro, amicizie, amori, giochi e svaghi. Grandi Calciatori in attesa di chiamata del Milan , Inter e Juventus .
    E questo è solo quello che traspare facendosi due passi, pensiamo anche a tutto quello che poi non si sa , sono certo che se si conoscerebbe il paese non è in recessione ma sotto tre metri .
    Pertanto bisogna finirla con le parole, aspettare come dicevo il commento o la critica ad evento avvenuto ,ma bisogna reagire.
    All’amico Vincenzo promotore del Blog e appartenente alla comunità l’Arco suggerisco quanto segue:
    Organizzare un programma nel più breve tempo possibile che affronti le seguenti tematiche .

    SEGUE PARTE 2

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  2. 1. Sogno dunque sono “Se puoi sognarlo, puoi farlo”
    Dove coloro che intendono proporsi al cambiamento raccontino la loro storia i loro sogni con l’importanza e la serietà di confrontarsi con altri ritenendo entrambi che i sogni siano importanti e che non si deve incorrere al rischio di abbandonarli, lasciandosi sopraffare dai luoghi comuni e dalla disillusione. Un messaggio di speranza per chi ha ancora voglia di lottare e mettersi in gioco. Un modo originale per iniziare un work Group che ha l’obiettivo trasmettere stimoli, fiducia ed energia.


    2. Visti da lontano
    “La lontananza rimpicciolisce gli oggetti all’occhio, li ingrandisce al pensiero” (Arthur Schopenhauer)
    Pentone come è vista e percepita da fuori? La visione esterna è il frutto di come e che cosa oggi Pentone comunica (e soprattutto non comunica) fuori dai suoi confini, riportata da soggetti che a vario titolo e con differenti intensità hanno contatti e rapporti con la città.

    3. Si può fare!
    “Le parole insegnano. Gli esempi trascinano” (Khalil Gibran)

    Questa sessione permette al WORK Group di affrontare il tema della comunicazione verso l’esterno: ascoltare le testimonianze su l’esperienze innovative e di successo , per accompagnare la trasformazione economica e sociale del territorioi, rilanciandone l’immagine grazie anche ad una comunicazione gestita efficacemente.
    4. C’è del buono nei paraggi
    “Le idee vanno applicate prima che siano riconosciute come buone idee” (Paul Arden)Viene data voce a tutti i soggetti che presenteranno iniziative e idee che guardano e contribuiscono al futuro di Pentone .
    Ad esempio
    • Non chiedere cosa il sig Bianchi può fare per te, ma cosa tu, a Pentone , puoi fare per il sig Bianchi e per la tua città.
    o Una scuola nuova per una città futura
    Nella realizzazione di una scuola di eccellenza ,
    o Un paese vivo ed abitato ovvero alla ricerca di un modello sostenibile. Una paese in grande trasformazione che necessita di essere governata per rendere il paesaggio urbano moderno e corrispondente alle esigenze della società sempre più complessa. Al di là delle considerazioni estetiche, questo progetto intende affrontare il tema della “città bella” insieme a quello della sua tradizione , per trasformare i punti di debolezza in nuove opportunità di sviluppo per il futuro.
    o Nuovi imprenditori + nuove imprese = crescita
    i giovani integrarli ed impegnarli in un progetto dove si avanzino proposte e valutazioni per la realizzazione di strutture fisiche e di servizi diretti a sostenere nuove iniziative imprenditoriali. Sfruttando Nuove tecnologie per lo studio, la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali come il Web e social per Pentone e il turismo che potrebbe far nascere con l’ambiziosa idea di offrire un punto di offrire un punto di arrivo per chi cerca informazioni su pentone in rete, ma anche un punto di partenza per la loro diffusione nelle nuove “piazze ” della rete. Un progetto giovane, che guarda al mondo del turismo come fonte di sviluppo e crescita per un territorio in cerca di una nuova vocazione. Un gruoppo di persone che interagisce con gli utenti che in questi mesi hanno conversato non solo di turismo ma anche di cibo, cronaca e problemi di tutti i giorni.
    CON AFFETTO ROSARIO RUBINO

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  3. "Ognuno di noi, da solo, non vale nulla!"
    Ernesto Che Guevara

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    1. Ultimamente mi sono imbattuto in un comunicato stampa di tale portata sintetizzato nelle frasi più belle che vi riporto a punti :
      • La centralità della persona umana nei processi comunicativi e l’equilibrio necessario tra parola e silenzio.
      • le dimensioni e le potenzialità delle nuove tecnologie e del mondo digitale, approda ad un livello ancora più intimo della comunicazione, richiamando la necessità dell’integrazione tra Silenzio e Parola “per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone”.
      • Il silenzio e la parola sono “due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi”.
      • perché solo nel momento del silenzio l’uomo riesce a mettersi in ascolto dell’altro e dare adito ad una relazione umana piena.
      • “l’uomo non può accontentarsi di un semplice e tollerante scambio di scettiche opinioni ed esperienze di vita: tutti siamo cercatori di verità”.
      • “Educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare.
      E’ normale che non contiamo Nulla , caro Ernesto Che Guevara o MEGLIO CARO ANONIMO che tutto dici e nulla fai intendere.
      E pur vero che sia io che Vincenzo moto probabilmente stiamo parlando al Vento ma dagli accesi al blog non sembra , vedi per lo meno entrambi cerchiamo di stimolare coloro pensano ,operano nel più totale nichilismo, convinti che non dare risposte , e operare l’indifferenza possa fermare la PAROLA E LA LIBERTA DI ESPRESSIONE , loro , compreso voi ANONIMI dai Pulpiti dai Troni e dai garage della massoneria , pensate di essere i grandi sapienti e incensori di kultura , democrazia e fede , che rispondete solo a voi stessi e non date ascolto proprio Nessuno compreso Superiori diretti e indiretti.
      Noi certamente non siamo dei santi ma cerchiamo di essere un pochino diversi da voi , sempre fiduciosi di avere le risposte non date , del dialogo e del confronto rifiutato ,
      Nel ricordarvi che i punti di cui sopra sono tratti da un discorso del Santo Padre.
      Sia lodato Gesu’ Cristo.
      Vi passo il sale il lievito e un chicco di sale
      Con affetto rosario rubino

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  4. Non abbandonarti alla disperazione, altrimenti non riuscirai a parlare con il tuo cuore. Paulo Coelho

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    1. Nel post la chiarezza dell’assessore avevo pregato a Vincenzo di non alimentare i commenti degli Anonimi.
      Ma ha ritenuto forse inserire questi due commenti da parte di due ANONIMI per dimostrare che in fondo non siamo da soli e quindi tre + due siamo già a cinque più un paio di centinaia di visitatori spioni tutto sommato non siamo pochi.
      Ma analizzando bene i due commenti o meglio i due aforismi inseriti si può con un margine di errore piccolissimo presupporre la mano lesta di chi a commentato .
      Entrambi sono stati molto coerenti con le loro idee e con il loro modo di esprimersi in rete da questo blog che intervengono da ANONIMI a su face book dove purtroppo li ci devono mettere la faccia.
      Il caro sig. Vincenzo Rossi esperto di cucina non si inganna con il suo compagno di ventura “Ernesto Che Guevara” cosi come il porporato di tante prediche amante di Paulo Coelho e delle riunioni dove si richiamano i valori del Cuore e dell’anima , quindi il mio esprimermi u questo blog non deriva dalla disperazione in quanto in FAMIGLIA cerchiamo di goderci con serenità i pochi attimi di vita che ci rimangono. La parola e il silenzio che il santo padre ha illustrato è molto lontano dal tuo pietoso monologo e unidirezionale , privo di confronto e dialogo, e come si dice dalle mie parte TE LA SUONI E TE CANTI DA SOLO. “ Anche se come ho affermato in altri post il Tuo Parlar mi affascina ed è ricco di Virtù e saggezza ma purtroppo usando il vostro linguaggio di aforismi si predica bene ma si razzola male”
      Con questo prego ulteriormente Vincenzo di non alimentare gli Anonimi se ritiene il mio contributo valido , io voglio sapere con cui mi confronto , altrimenti vuol dire che andrai avanti con chi vuole la Morte della Parola.
      Con affetto Rosario Rubino.

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  5. DISPERAZIONE:
    angoscia, desolazione, dolore, sconforto, scoraggiamento, costernazione, abbattimento, avvilimento, strazio, accasciamento, cruccio,

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