Renzi per Scalzo

Si è celebrato oggi il gemellaggio speciale tra Catanzaro e Firenze nelle persone dell’aspirante sindaco per il centro-sinistra, Salvatore Scalzo, e del sindaco in carica del capoluogo toscano, Matteo Renzi. L’occasione è la presentazione del libro “Fuori” di Renzi, e se già ad accomunare queste due città c’erano i colori giallorossi e quelli viola, in quest’incontro si è visto molto di più.

Due giovani politici che sostengono di “votare con il sorriso” , che vogliono ridare luce al cielo plumbeo nostrano, e che soprattutto ritengono la politica un servizio. Ad introdurre Renzi, lo stesso Scalzo che ha parlato dell’esperienza elettorale a Catanzaro come del “laboratorio” per eccellenza del meridione attraverso cui si è risvegliata la società del capoluogo. Il primo cittadino di Firenze al momento di prendere la parola ha voluto incoraggiare il progetto del centro-sinistra con Salvatore Scalzo, ma fin da subito si è dimostrato a suo agio tra il dire e il far riflettere. Armato di una scatola che porta sempre con se quando ogni martedì va a visitare una delle tante scuole elementari di Firenze e dove i bambini possono lasciare i loro pensierini, ha giocato con la platea ritmando una perfetta e simpatica oratoria con la visione di filmati o slide preparate per l’occasione. Ha definito il suo libro una scommessa e con la paura di essere scambiato per pazzo ha sentenziato con convinzione “ la politica è un’esperienza meravigliosa.” Renzi è un fiume in pieno quando racconta dei bambini che incontra e che dimostrano con le loro considerazioni la frustrazione in cui vivono molte famiglie italiane. Un invito continuo dunque a “rottamare” la politica nel senso che si deve riscoprire la politica del servizio e per realizzare ciò è importante l’entusiasmo, ma anche l’anagrafica: “Siamo arrivati tutti al limite della sopportazione”. Sulle note di Rino Gaetano ha poi introdotto Bob Kennedy e la sua volontà di difendere i diritti dei più deboli ed insieme testimoniare una politica che costringe a mettersi in gioco. “ Dobbiamo essere ancora produttori di bellezza”, questo il monito invece per l’Italia che non può e non deve essere solo storia, ma soprattutto presente. A proposito di ricambio ha voluto insistere che è necessario, ma che tocca ad ognuno di noi riempire certi spazi confrontandoci con problemi reali e con le grandi questioni morali. In tal senso svela anche la strada che i giovani devono seguire: “ dimostrarsi credibili e tornare a dare parole di speranze.” La conclusione infine è toccata ad uno strano parallelo tra un Renzi emozionato e Barack Obama che compariva sullo schermo. La storia che collegava idealmente questi due personaggi è quella di una bambina, Christine, nata l’11 settembre 2001, e vittima della strage di Tucson che nel book di commemorazione dell’attentato alle Torri Gemelle diceva che sperava di salterellare nelle pozzanghere. Riprendendo le parole del Premio Nobel per la pace che sognava di vedere questa bambina saltare nelle pozzanghere del Paradiso, Renzi ha concluso dicendo che “la politica deve provare a mantenere vive le aspettative dei bambini.”
                                                                da infooggi

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