Precari alla riscossa

E' tempo di elezioni e dall'una e dall'altra parte si cerca di promuovere dei messaggi per ottenere dei risultati migliori. Ma se l'opposizione oltre che discutere e farci riflettere altro non può fare, diversa è la possibilità offerta a chi detiene il potere. Il governo infatti può intervenire meglio e di più quando si tratta di fare azioni di propaganda elettorale utilizzando tutti gli strumenti che ha disposizione. Non mi riferisco certo alle televisioni, quanto agli strumenti legislativi che vengono utilizzati per carpire qualche consenso in più. D'altra parte il Presidente del Consiglio che non ha disdegnato di "promettere" sottosegretariati ai famigerati Responsabili figuriamoci cosa può fare quando si tratta di votazioni a cui peraltro lui ha deciso di dare un peso forse superiore a quello che realmente dovrebbero avere. La propaganda allora va a toccare come al solito quelle categorie che più sono soggette a restrizioni e tagli. A questa categoria appartiene la scuola che il governo ha reso vittima di una serie di tagli indiscriminati che non solo hanno minato lo svolgimento di una didattica consona alle esigenze dei discenti, ma hanno anche attecchito pesantemente tagliando i posti che fino a poco tempo prima occupavano i precari. Siccome però si tratta di elezioni allora ecco comparire numeri altisonanti  a proposito di immissioni in ruolo. Circa 67.000 preacri infatti potrebbero diventare docenti di ruolo. Potrebbero però perchè subito ci si è affrettati a ribadire che le cifre andranno spalmate in tre anni e questa è già una fregatura. Mettiamoci poi che se quest'anno sembrano confermarsi circa 30.000 immissioni, per gli anni futuri le cifre dovranno tener conto dei posti vacanti, e questo è un bene dato che ci sono, ma soprattutto della disponibilità economica: insomma il tentativo di spargere fumo negli occhi c'è sempre. Non sarebbe stato più opportuno e poco dubbioso dare delle cifre già ben definite per tutti gli anni? 
Non è finita quà però perchè quella dell'immissione in ruolo è diventato quasi un'esigenza per il governo che a causa delle centinaia di migliaia di ricorsi per l'inserimento a pettine, gli scatti d'anzianità e i risarcimenti per la reiterazione dei contratti a tempo determinato, rischia di dover pagare cifre sicuramente più alte di quello che si potrebbe pensare! 
Il precariato è sicuramente una piaga della nostra società almeno però quanto il tentativo più o meno palese di giocare con le esigenze sociali che certe politiche invece determinano. Non facciamoci fregare ancora. pretendiamo numeri e tempi precisi: è un nostro diritto.

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