Il nucleare dell'anonimo

Dopo il mio post sul Si per fermare il nucleare ho ricevuto un commento che mi ha fatto molto riflettere. Ho pensato alle ragioni dell'anonimo commentatore e ho cercato di capirne le motivazioni. Una cosa la vorrei prima di tutto chiarire: quando mi si accusa di controkultura sul nucleare, credo che mi si manchi di rispetto. Non tanto perchè pretendo che mi si dia ragione a prescindere, quanto perchè mi piacerebbe che anche le opinioni altrui fossero rispettate almeno quanto le rispetto io. La mia è semplice opinione e non credo di fare male ad alcuno se esprimo ciò che penso in libertà. Tant'è vero che su alcune cose l'anonimo mi ha pure fatto pensare. Mi riferisco per esempio ai costi delle energie alternative che potrebbero addirittura essere superiori a quanto si può immaginare, oppure ai costi della benzina e del petrolio che avendo una fonte energetica importante come il nucleare si potrebbero abbattere. Sono persino d'accordo sull'idea di dipendenza energetica che in questa fase storica è deprimente. Tutto ciò però non mi convince affatto dell'utilità del nucleare anzi si è rafforzata in me la convinzione che alla base, e l'utente me lo dimostra, ci sono sempre e soltanto logiche economiche. Sarò pure idealista o moralista dir si voglia, ma credo che se il mondo vuole avere un futuro, una speranza e se di conseguenza l'uomo vuole avere una continuazione, certe energie, certi abusi ambientali vadano limitati o eliminati del tutto. Ora è uno tsunami, dopo è una guerra, dopodomani chissà che, può sempre accadere qualcosa che mette in pericolo l'uomo, ma se noi aiutiamo la natura a rivelarsi nel suo aspetto più malefico allora è finita. Io continuo a rimanere dell'opinione che l'Italia deve dare un ulteriore segnale di moralismo energetico, senza troppo pensare alla sostanza economica. Non pretendo però che con questo piccolo spazio nell'immeso web di influenzare tutti i possibili elettori. Ciò sarebbe un'offesa per quanti mi leggono e anche per chi mi commenta. Alla prossima! 

Commenti

  1. Meglio la moralità che il moralismo.
    Il picco di Hubbert dell'uranio è vicino, passato o futuro che sia.
    La logica va sempre bene, non inquina... se non viene interrotta, se la si segue fino in fondo.
    Vogliamo contabilizzare la vita? Le compagnie assicuratrici e i tribunali ci provano!
    Contabilizzano anche il futuro.
    Contabilizziamo anche quello della futura umanità?
    Riconosciamo merito e compensazione alla natura sfruttata?
    Su cosa si basano i prezzi delle merci? Solo sui poteri contrattuali tra domande e offerte?
    C'è un "avvocato d'ufficio" per gl'interessi della natura sfruttata? C'è del lavoro umano per estrarne le risorse fossili, ma c'è anche il lavoro suo, più antico.

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