FUORICLASSE

Ieri sera è andata in onda la prima puntata della serie tv "Fuoriclasse" che ha come protagonista Luciana Litizzetto. Il film si è rivelato simpatico, ben fatto e soprattutto fotografa una scuola che è realmente quella di oggi. Chi vive la scuola nelle sue diverse componenti ha potuto infatti riconoscere un format che purtoppo è molto ricorrente. Magari al telespettatore, il liceo dove insegna la Prof. Passamaglia alias Litizzetto, sarà sembrato una ricostruzione esasperata della realtà, ed invece quella del film è una descrizione, come si diceva, che sfiora la realtà. Cominciamo per esempio con il ruolo di vice-preside. All'inizio dell'anno si deve fare questa scelta e, sebbene tutti garantiscano il loro disinteresse, ognuno vorrebbe ricoprire quell'incarico! L'assegnazione degli insegnanti alle classi poi è un altro tabù. C'è chi vorrebbe seguire per tutto il corso una classetta magari più corrispondente ai propri dettami, oppure viceversa c'è chi vorrebbe cambiare la propria scolaresca con un'altra forse più disciplinata. I rapporti con i colleghi sono quelli descritti: c'è più complicità e stima con alcuni, antipatia con altri. Questo non sarebbe nemmeno tanto strano se non fosse, proprio come nella fiction, che gli alunni avvertono queste sensazioni e da ciò ne scaturiscono le inevitabili classificazioni. E ancora il rapporto con il preside: ogni docente, collaboratore scolastico e alunno ha una propria visione di come gestirlo. Fedele anche la ricostruzione di ciò che avviene tra docenti e discenti. Infine la vita reale. La Litizzetto e gli altri protagonisti rendono bene come i vari "attori" scolastici siano anche uomini e donne con le loro gioie e i loro problemi. Insomma un film ben fatto che descrive una realtà, quella della scuola, che vive un momento di appannamento. La scuola deve avere più importanza e deve tornare ad essere l'epicentro educativo insieme alla famiglia.

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