Referendum questo sconosciuto.

Il Referendum del 12 e 13 giugno è ormai alle porte e gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su dei quesiti molto importanti. Ok il legittimo impedimento che però è qualcosa che è più tecnico, ma per i quesiti sull'acqua pubblica e il nucleare c'è bisogno di una mobilitazione generale. Dappertutto sono nati e stanno lavorando dei comitati di sensibilizzazione e di promozione di questa scadenza che invece dai media nazionali sembra del tutto snobbata. Sarà che le amministrative hanno occupato tutti gli spazi, ma il dubbio che ci sia la volontà di far passare in secondo piano quest'appuntamento esiste e anzi preoccupa. Pochi per esempio sanno quali siano i quesiti e se realmente si voteranno tutti e quattro, ma soprattutto la gente va sensibilizzata al voto essendo il referendum nullo se non raggiunge il quorum. L'importanza che viene data ai referendum si capisce solo se si pensa al risultato avuto in Sardegna proprio nello scorso fine settimana dal quesito sul nucleare. Sebbene sia stata data come notizia secondaria c'è da evidenziare che il 97 % dei votanti si è espresso contro la costruzione delle centrali nucleari nell'isola. Un risultato che potrebbe essere il trend verso cui potrebbe andare anche il referendum nazionale. Per fare questo e per avere dei risultati sia in termini di quorum sia in termini di voto bisogna però coordinare le azioni e lavorare localmente. Una volta si diceva porta a porta e forse sarebbe esagerato, ma insistere nelle piazze almeno dei paesi e delle città non mi sembra un'eresia!  A Pentone ci stiamo organizzando e il 24 ci sarà una prima manifestazione a cui parteciperà un esperto, Giovanni De Leo, che presenterà i quesiti sull'acqua pubblica.
Quest'appuntamento non sarà però isolato, ma si sta cercando di procedere ad un tour promozionale che tocchi almeno i centri della Presila Catanzarese. Cosa c'è dietro starete sicuramente pensando... beh niente se non la sensibilità di alcuni cittadini che non vogliono rimanere con le mani in mani di fronte a quanto accade, a quanto passa sulla loro testa deciso già da altri, convinti soprattutto che ognuno è artefice del proprio destino. Pentone come altri centri deve mobilitarsi e dimostrare la propria maturità di cittadini e di garanti ambientali. Unitevi dunque a questo gruppo e segnalate la vostra adesione per questa e le successive manifestazioni scrivendo a spaziokultura@gmail.com. Più siamo meglio sarà.

Commenti

  1. Sul legittimo impedimento e sul nucleare potrei non avere riserve mentali perché sono questioni molto complesse per poter esprimere un semplice si o no, ma quando si parla di acqua allora li c'è davvero da stare in campana. Oggi tutti attingiamo alla fonte della bottiglia e che ha un costo superiore ad un litro di benzina; alcuni bar vendono una bottiglietta da 1\2 litro a 1 euro ed è una cosa scandalosa ma, il vero problema è questo: cosa succederà se l'acqua venisse privatizzata? è perchè si è reso necessario un referendum per stabilire se questo bene naturale debba essere o no privatizzato. Sinceramente sono rimasto molto sorpreso negativamente e mi chiedo se dietro non ci sia una manovra pazzoide. L'uomo è fatto per il 90% di acqua e senza questo apportatore di sali minerali l'uomo non potrebbe sopravvivere che pochi giorni allora viene spontaneo chiedersi: che razza di ricatto si prospetta se non si dice a questi cialtroni che non possono schiavizzare l'uomo. Viviamo già sotto ricatto per la benzina ora ci mancherebbe pure l'acqua che già costa di più. Non preoccupiamoci del Nucleare o del legittimo impedimento ma sulla questione acqua non ci sono discussioni da fare perché è già un sopruso averlo proposto come referendum e questa è l'Italia della vergogna. Uno stato, e tutta la politica, non può tenere sotto scacco un'intera nazione per un bene così vitale. Ill.mo Presidente della Repubblica come può permettere che si metta in gioco la fonte della vita stessa. Se si privatizzasse l'acqua si creerà solo speculazione e rischieremo di pagare le tasse anche se l'acqua ci piovesse addosso dal cielo o rischieremo delle ammende per appropriazione indebita; in ultimo non dimentichiamoci che siamo Italiani: un popolo ancora da fare come direbbe D'azzeglio e per questo molto preoccupante.

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