Adempiere al proprio dovere
Da qualche tempo a questa parte
il nostro Paese è sottoposto ad un’attenzione mediatica che rischia di
esasperare i toni e che alla lunga può creare destabilizzazioni deleterie per
il particolare momento storico che viviamo. Sono convinto infatti che per dare
ad una comunità la possibilità di pacificarsi e di guardare ai vari problemi
con ritrovato entusiasmo certamente ciò che non si deve fare è alzare la voce e
soprattutto dare in pasto ogni cosa ai giornali. Un vecchio adagio recitava “i
panni sporchi si lavano in famiglia”: ed è così che mi sarei aspettato
l’approccio a certe discussioni.
Il botta e risposta infatti tra
il capogruppo di Maggioranza e i membri del Gruppo Indipendente lasciano
strascichi e soprattutto non danno una bella immagine dell’attuale situazione
politica che si respira tra le fila dell’amministrazione. In particolar modo pare esasperante che certe
critiche arrivino da chi fino a pochi giorni addietro sedeva tra i banchi della
stessa maggioranza che oggi prende a sberleffi. Peraltro, il ruolo da loro
ricoperto è stato negli ultimi quattro anni tanto importante ed evidenziato
dalle rispettive cariche istituzionali: uno vice- sindaco, l’altra assessore. Non
c’è dubbio tuttavia che i problemi sollevati sono particolarmente degni di
attenzione e di una pronta soluzione. Il Palazzetto dello sport, i prelievi dal
fondo di riserva, le problematiche relative ai rifiuti, un’ampia discussione
sul Piano strutturale e tanti altri ancora sono solo alcune facce di un
problema più generale che si chiama amministrazione. Perché, se proprio la
dobbiamo dire tutta, considerate le critiche di chi prima faceva parte di una
maggioranza plebiscitaria, e soprattutto visti i problemi che necessitano di
una soluzione, allora il sillogismo è semplice: quello che è stato un gruppo
coeso e partecipe di ogni decisione è esploso. I numeri d’altra parte lo
confermano: 7 consiglieri di maggioranza a fronte di 6 d’opposizione.
Chi come me fa politica non può
che prendere atto di una situazione alquanto anomala e che rischia di rendere
ancora più complicato il prosieguo. Le domande sarebbero tante e tutte
bisognose di risposte, ma la constatazione che l’ex maggioranza è scomparsa è
un dato di fatto ineludibile. D’altra parte se due componenti importanti come
l’ex vice-sindaco e l’ex assessore hanno deciso di lasciare il gruppo in cui
erano stati eletti significa che c’è malcontento, c’è disgregazione e
soprattutto ci sono opposti modi di vedere il Paese reale. Come Circolo del
Partito Democratico prendiamo atto di questi fatti e soprattutto di questi
numeri che ci consegnano un’amministrazione lontana parente di quella che uscì
nettamente vincente nel 2009. Sconfessiamo però sia l’uno che l’altro
atteggiamento ritenuti poco costruttivi. Da una parte quindi ferma condanna per
chi oggi critica, quando per tanto tempo ha condiviso le stesse politiche che
adesso non piacciono più!
Dall’altra parte all’attuale
maggioranza si chiede una seria riflessione sulle problematiche improcrastinabili
che il nostro Paese sta vivendo per trovare delle soluzioni adeguate nel più
breve tempo possibile. L’invito è quello di adempiere fino alla fine al proprio
compito, per gli uni e per gli altri, perché uno stallo di un anno,
preparatorio solo alle scadenze elettorali, non può che far male e
destabilizzare ulteriormente un già precario equilibrio.
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